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  • Prandelli per CM: 'Saponara è da Juve e Vazquez può essere il 10 del Milan'

    Prandelli per CM: 'Saponara è da Juve e Vazquez può essere il 10 del Milan'

    Finalmente il trequartista, riecco la ricerca della qualità! Tra le novità più positive di questo campionato c'è indubbiamente la volontà da parte di diverse squadre e di diversi allenatori di tornare a privilegiare l'utilizzo di calciatori in grado di fare la differenza tra le linee e di trovare una soluzione per eludere il tatticismo esasperato e l'organizzazione difensiva dei propri avversari. Saponara, Ilicic e Vazquez sono oggi gli emblemi migliori di questa voglia di riscoprire il vecchio caro numero 10.

    Dei tre, il fantasista dell'Empoli è il migliore interprete del ruolo del trequartista per come è inteso oggi nel calcio moderno: un qualità tecnica assoluta abbinata alla capacità di rendersi utile anche in fase di non possesso grazie ad una grande resistenza allo sforzo. La sua principale dote è la facilità di smarcarsi grazie al primo controllo di palla, che gli consente di guadagnare quel vantaggio necessario per sorprendere il suo marcatore, costretto spesso al fallo da ammonizione per stopparlo; sa inoltre attaccare bene la profondità, inserirsi senza palla e fornire assist e andare a segno grazie ad una tocco di palla davvero delicato. L'esperienza al Milan, contraddistinta da qualche problema fisico e da scelte tattiche che lo hanno penalizzato, è stata comunque formativa e oggi Saponara ha tutto  per giocare in una grande squadra e la Juventus è indubbiamente tra queste.

    Se Saponara dà il meglio di sè con due punte davanti, Ilicic e Vazquez si stanno esprimendo su grandi livelli con un solo attaccante come riferimento. Lo sloveno della Fiorentina sta sfruttando nel modo migliore i movimenti e gli spazi creati da un giocatore estremamente dinamico come Kalinic. Anche lui è un calciatore che sa adattarsi benissimo al ruolo quasi ibrido che è diventato oggi quello del trequartista, sapendosi sacrificare anche in fase di copertura per non far venire meno l'equilibrio di squadra senza togliere nulla alla capacità di dare quel qualcosa in più sul piano dell'inventiva, della fantasia.

    E poi c'è Vazquez, che dei tre giocatori presi in considerazione è quello che più ricorda i numeri 10 di una volta: ritmo più compassato, l'esigenza di svariare per il campo con maggiore libertà, ma sicuramente un giocatore di grande intelligenza tattica, che è passato dall'avere davanti un attaccante di grande movimento come Dybala ad una più statica e da area di rigore come Gilardino. E' assolutamente pronto per una big, se davvero il Milan punta su di lui non sbaglia, perchè ha una grande capacità intuitiva nel leggere lo sviluppo dell'azione e nel fornire assist, ma è moderno nel sapere reggere dal punto di vista fisico l'urto con gli avversari. Poi ci sono le "eccezioni" rappresentate da due bei prodotti del made in Italy come Insigne e Berardi, giocatori di fascia bravi nell'uno contro uno, ad attaccare la profondità e a tagliare verso il centro. Quello che conta è che finalmente in Italia, a partire dai settori giovanili, si sta tornando a puntare sulla qualità, sulla fantasia e questo è certamente un bel segnale.


    Cesare Prandelli

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