Nel giorno dell'arrivo di Blaise Matuidi a Torino, la prova di forza della Juve sul mercato è un'altra. Aver resistito all'ennesimo assalto del Chelsea per Alex Sandro. Forse arrivato fuori tempo massimo, forse arrivato in un contesto come quello post-Supercoppa che pur vedendo una Juve pronta a ridefinire i piani tattici non può comunque prescindere dalla presenza dell'esterno brasiliano. E guardando alla storia recente, il triplice no rifilato al Chelsea ha davvero il sapore di una prova di forza. Anche al netto di una volontà come quella del giocatore che da tempo tramite il suo entourage aveva espresso il gradimento per il progetto dei Blues, unita ad un'offerta da oltre 7 milioni netti più bonus a stagione. Niente da fare, almeno per ora.

L'OFFERTA – Respinta, come noto, la prima offerta da circa 55 milioni a inizio mercato, dopo una lunga attesa è arrivato il contrattacco del Chelsea: 65 milioni a inizio agosto, 70 più bonus a sfiorare quasi 80 milioni in questi giorni. Senza che la risposta della Juve sia mai cambiata rispetto al “no, grazie”. Non è il momento dunque di vendere, almeno per quel che riguarda i profili top attualmente in rosa. Specialmente nel pacchetto arretrato. Torna quindi d'attualità l'opzione rinnovo, con ingaggio proposto vicino ai 5 milioni netti a stagione più bonus, fin qui proposto dalla Juve e in attesa ancora di risposta. E magari la promessa di una cessione futura nel caso in cui Alex Sandro dovesse chiederlo ufficialmente, a fronte di un'offerta adeguata, almeno ripartendo dalle stesse basi proposte dal Chelsea in questi giorni. Che in altri tempi sarebbero state il preludio ad una plusvalenza importante, ma che ora non viene vissuta come un'ipotesi percorribile in casa Juve. E anche se da Stamford Bridge dovessero arrivare ulteriori rilanci, per far cambiare idea ai bianconeri servirebbe davvero una proposta fuori mercato o una presa di posizione netta di Alex Sandro. Che, malumori a parte, non sembra all'orizzonte.