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  • Juve su Odegaard, il Messi di ghiaccio

    Juve su Odegaard, il Messi di ghiaccio

    • Dario Gambaré
    Il mondo ai propri piedi a 15 anni. Questa è la storia di Martin Odegaard, enfant prodige del calcio norvegese che ieri, a soli 15 anni e 300 giorni, ha esordito con la Norvegia nella gara di qualificazione per gli Europei 2016 contro la Bulgaria (vinta 2-1 dagli scandinavi dopo l'ingresso del giovane), diventando il calciatore più giovane di sempre a essere sceso in campo in una partita di qualificazione alla rassegna continentale. Prima di lui il primato spettava a Ronnie Buchel, che nel '98 esordì nella Nazionale del Liechtenstein a 16 anni e 209 giorni.

    RAGAZZO DEI RECORD - Questo è solo l'ultimo dei record collezionati da Odegaard, che gioca in Tippeligaen (la Serie A norvegese) tra le fila dello Stomsgodset: aggregato alla prima squadra già dall'età di 13 anni, ha esordito in campionato nello scorso 13 Aprile, a soli 15 anni e 117 giorni, diventandone il più giovane esordiente, e conquistando un mese più tardi anche la nomina di più giovane marcatore di sempre della Tippenligaen, grazie alla rete segnata nel 4-1 contro il Sarpsborg. Con il Stomsgodset, inoltre, ha già avuto modo si assaporare la Champions League, giocando il preliminare perso contro la Steaua Bucarest. Con la Nazionale maggiore, infine, aveva già giocato a fine agosto in amichevole contro gli Emirati Arabi Uniti diventandone, neanche a dirlo, l'esordiente più giovane. Una parabola eccezionale, che ha portato il giovanissimo trequartista alla ribalta internazionale. Record a parte però, Odegaard è da parecchio tempo nei pensieri dei club europei più importanti, e anche la Juventus è tra le società che lo hanno osservato di recente e che sarebbero intenzionate a tesserarlo. 

    FANTASIA AL POTERE - Martin Odegaard viene solitamente schierato come trequartista, libero di svariare su tutto il fronte offensivo, inventando giocate per i compagni senza dare punti di riferimento agli avversari. E' il classico giocatore fantasioso brevilineo, molto tecnico, rapidissimo con il pallone tra i piedi, dotato di accelerazione prodigiosa e dribbling secco e deciso, che preferisce la giocata di prima intenzione piuttosto che lo scontro fisico. Tra le doti che maggiormente impressionano, vista l'età e la poca esperienza, ci sono la visione di gioco fuori dal comune e tempi d'esecuzione degni di campioni più navigati, perchè sembra sempre riuscire a fare la giocata giusta al momento giusto, eseguendola spesso in modo impeccabile. Impossibile, poi, non citare il suo "skremmende" sinistro (letteralmente, terrificante) anche da distanze considerevoli.

    FUTURO - Su di lui si erano mossi già nel 2013 il Bayern Monaco ed il Manchester United, che lo avevano invitato per dei provini, salvo poi rispedirlo in Norvegia senza esserne rimasti impressionati. Ora, come spiega anche il padre Hans Erik, ex giocatore proprio dello Stromsgodset, intervistato recentemente dalla BBC, c'è la fila per lui: "All'inizio sembrava assurdo che tutti quei club si interessassero a Martin, ma ora ci abbiamo fatto l'abitudine. Siamo stati contattati da oltre 30 tra i club europei più prestigiosi".

    ANCORA IN NORVEGIA - Martin, per la verità, ha già firmato un contratto professionistico con lo Stromsgodset nello scorso maggio ed è legato al club norvegese fino al 2017, ma ovviamente questo non sarà un ostacolo per un suo trasferimento. Secondo il padre "Martin il talento l'ha sempre avuto, ma senza allenarsi con intensità e continuità non si diventa i migliori". Motivo per cui, nonostante le avances che continua a ricevere, l'intenzione è quella di lasciare il ragazzo ancora una stagione in Norvegia dove, nonostante un campionato non molto competitivo, Martin potrebbe continuare a maturare, giocare con continuità ed esprimersi liberamente e senza le pressioni che vivrebbe trasferendosi in un top club. "Può essere pericoloso quando i media e così tanti club esprimono le proprie attenzione per un ragazzo tanto giovane, ma fino ad ora siamo stati bravi a gestirlo e lui ha i piedi per terra. Non so quale sarà il suo futuro, ma una cosa è certa: sceglieremo per lui l'opzione migliore, che possa facilitarlo nel suo sviluppo, perchè l'obiettivo non sono i soldi, nè un contratto con la prima squadra di un club importante. Sarebbe un errore fermarsi lì."

    IL PRECEDENTE DI ADU - La strada verso il successo per Martin Odegaard è appena agli inizi, ma lui ha già un seguito mediatico che molti giocatori non riescono a raggiungere in tutta la loro carriera, le aspettative di tutto il movimento calcistico norvegese, e non solo, sono altissime e da ogni angolo d'Europa arrivano attestati di stima, paragoni importanti e rosee previsioni per il suo futuro. Nella speranza che "il Messi di ghiaccio", come lo chiamano i media norvegesi, non voglia fermarsi a questi record da almanacco e sappia sopportare le pressioni cui continuerà ad essere sottoposto, non resta che augurargli di non fare la fine di Freddy Adu e di tanti, troppi, giovani talenti che, chiamati campioni in adolescenza, crescendo hanno fatto perdere le proprie tracce.

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