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  • Jacobelli: l'abbraccio di Pinilla coi tifosi del Cagliari è il bello del calcio (e chi snobba la Nazionale, impari dal cileno)

    Jacobelli: l'abbraccio di Pinilla coi tifosi del Cagliari è il bello del calcio (e chi snobba la Nazionale, impari dal cileno)

    Quell'abbraccio di Pinilla con i tifosi del Cagliari  è il bello del calcio. Dopo 566 giorni di esilio dal Sant'Elia, dopo le infami peregrinazioni alle quali la squadra e i tifosi rossoblù sono stati costretti da un Sistema che se n'è fregato del problema stadio e, fra Palazzo del calcio e Casta politica si deve solo vergognare, stasera la squadra di Cellino è tornata a casa e ha vinto.

    Ma, al di là del valore sportivo del successo sull'orgoglioso Catania, diretto concorrente nella lotta per la salvezza, stasera, ciò che conta è lodare il Cagliari e i suoi tifosi per avere resistito all'odissea, per avere guadagnato una splendida salvezza nella passata stagione e per avere già gettato le basi di un altro anno di soddisfazioni.

    Il Cagliari, i suoi tifosi, la Sardegna se le meritano tutte. E l'esultanza di Pinilla con la gente rossoblù è l'immagine più bella di questo grande ritorno.

    Pinilla appena tornato dal Cile, dopo avere conquistato la qualificazione ai Mondiali; Pinilla che ha dormito qualche ora, ma ha voluto giocare e ha segnato il gol della vittoria da dedicare a un popolo intero. Pinilla che dà la sveglia anche a qualche smidollato italiano che in Nazionale, a volte, ci va malvolentieri. E ha molto da imparare dal bomber cileno.

     

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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