Leonardo Bonucci e Andrea Ranocchia: due giocatori complementari, due storie parallele che, nonostante abbiano preso due strade diverse, continuano ad assomigliarsi terribilmente. Primo anno difficile, di assestamento; secondo su buoni livelli e poi la consacrazione.

Andrea Ranocchia è passato in pochi mesi dall'essere un giocatore sopravvalutato, un eccesso, una scommessa persa a essere uomo chiave della difesa dell'Inter. E' mancato a Bergamo (insieme a Samuel) e gli stessi tifosi nerazzurri, anche per mancanza di alternative, ne hanno sentito la mancanza. Una bella storia per chi in pochi mesi sembrava aver perso tutto quel talento che lo aveva innalzato a grande promessa del calcio italiano.

La realtà è che giocare a San Siro non è facile e passare da Bari a Milano, con tutte le pressioni del caso, non è semplice da gestire. Non è un caso che sia successo anche a Bonucci con la maglia della Juventus: dopo il primo anno i tifosi bianconeri non lo volevano vedere nemmeno in fotografia, ora è titolare inamovibile e soprattutto universalmente riconosciuto. Stessa cosa Ranocchia. Il primo anno difficile, il secondo intero (questo) di assestamento con buone prestazioni e la consacrazione in arrivo. Resta il fatto che l'Inter aveva visto lungo. La difesa è a posto per i prossimi dieci anni.