Serata da dimenticare quella di ieri per la Reggina, che cade malamente in casa contro il Padova, scivola fuori dalla zona playoff e subisce le contestazioni dei tifosi. Bersagliato il presidente Lillo Foti, che nel post gara si è presentato in sala stampa per invitare tutti a un 'bagno di umiltà generale'. Non ha digerito lo striscione esposto dai tifosi della Curva Sud, che recitava: Stanchi di questa società, più rispetto per la nostra città. 'Io credo cha la città sia anche mia, mi appartiene. Credo di aver dato tutto in questi anni, come espressione di sport, alla città. Forse ho commesso anche degli errori, saranno gli altri nel tempo a fare un esame'.

Manda un messaggio a tutto l'ambiente, il massimo dirigente amaranto: 'Oggi si parla con poca conoscenza della realtà. La realtà passa dall'umiltà, dalla voglia di sacrificarsi. Senza l'umiltà diventa sempre più dura. Invito tutti a guardare le cose con molto senso della realtà, in maniera dura. La Reggina è una società che si mantiene da sola, quello che produce è frutto del suo impegno e del suo lavoro, e deve far fronte a diverse problematiche. Mi auguro di poter dare altre risposte. Questo sarà il mio impegno in nome di chi si sente amaranto'.

Ancora una volta Foti non è soddisfatto dell'atteggiamento della squadra: 'C'è un po’ di supponenza. Abbiamo dei giovani importanti che devono capire che solamente lo spirito di sacrificio e la determinazione possono permettere un processo sportivo importante. Mi fermerò a parlare con la squadra e dirò con molta franchezza quello che penso'. E inopinatamente ridimensiona gli obiettivi stagionali: 'Questo è un anno un po' difficile per la Reggina, l'anno precedente ha creato qualche illusione. Con lucidità dico che la Reggina deve fare i 18 punti per la salvezza, poi vedremo il resto'.