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  • Riccardo Gaucci: vi racconto la mia nuova vita con il Floriana Malta

    Riccardo Gaucci: vi racconto la mia nuova vita con il Floriana Malta

    Riccardo Gaucci: dopo Catania, Perugia e l’esperienza italiana è approdato a Malta, come mai?
    A dire il vero tutto è nato un po’ come una scommessa.  Due anni fa sono arrivato qui a Malta per la prima volta con un amico e lentamente ho cominciato ad interessarmi alla situazione calcistica locale.  Il calcio è il mio mondo, oltre che il mio lavoro, ed allora con degli amici ho cominciato a dare vita ad un progetto importante legato al Floriana Football Club che appunto sto sviluppando con la squadra stessa.

    Cosa ci può raccontare della sua esperienza in questo club?
    C’è da dire che il tutto è nato nel momento nel quale ho presentato un progetto di sviluppo della squadra e di una zona di proprietà del club. Sono stato poi votato e nominato presidente sei mesi fa, qua non è come in Italia dove i presidenti sono anche i proprietari, a Malta i veri proprietari sono i membri, i supporters.
    I primi tre mesi sono stati difficili, mi sono dovuto confrontare con una realtà che non conoscevo, con una squadra che rischiava fortemente la retrocessione. Sono diventato presidente all’inizio dei playout ed a Malta le regole sono diverse, alla fine del girone di ritorno i punti vengono dimezzati, le prime sei squadre disputano la championship poule, le seconde sei la relegation poule, una sorta di playout italiana.


    E poi è arrivato Giovanni Tedesco…
    Esatto. Eravamo ormai condannati ed ho deciso di chiamarlo, è stato fondamentale. Con lui abbiamo vinto le ultime tre partite, ci siamo salvati e abbiamo conquistato il torneo. Quest’anno Giovanni rimarrà sicuramente al Floriana ma sono certo che prossimamente lo vedremo impegnato su qualche panchina di club italiani di serie A, ha dimostrato una grandissima maturità ed ora è pronto.  


    A proposito di panchina: Allegri alla Juve come lo vede?
    Molto bene. Ricordo l’Allegri giocatore al Perugia una quindicina d’anni fa, con noi ha fatto tantissimo, dato un contributo molto importante, cosa che peraltro credo abbia fatto anche sulla panchina del Milan. Ora è la volta della squadra bianconera e credo che anche in questa occasione farà benissimo.


    Tornando al Floriana, quali sono le prossime sfide?
    Sabato inizia il nuovo campionato e la cosa più importante per me sarà fare meglio dell’anno scorso, cercare di vivere un campionato tranquillo, tenendo però sotto controllo la classifica per cercare di arrivare nelle prime quattro o cinque posizioni. Se sarà facile? No, per nulla. A Malta vi è l’obbligo di far scendere in campo sei giocatori autoctoni per squadra e così, i club più importanti hanno nella loro rosa i giocatori più forti, ma noi non molleremo e anzi lavoreremo per sviluppare al meglio il nostro settore giovanile.

    E la federazione calcistica maltese?
    E’ incredibile quanto sia organizzata, veramente, una federazione di altissimo livello. E’ stata una sorpresa, è difficile aspettarsi una tale organizzazione quando si parla di una federazione così piccola e invece è veramente così e anzi, se la devo paragonare a quella italiana, le dirò che la trovo molto più organizzata della nostra. Una situazione diversa invece è quella nella quale si trovano i club, che certamente non sono al livello di quelli italiani e che tra l’altro non possono nemmeno contare sui diritti televisivi che a Malta non esistono.

    Oggi è il giorno del nuovo presidente della Federcalcio: che cosa si aspetta?
    Leggo e vedo di tutto, è impossibile dare un giudizio. Se mi chiede la mia opinione le posso dire che secondo me la cosa più giusta è che il presidente del Coni si occupi della situazione in prima persona. Malagò ha già dimostrato di essere un grandissimo dirigente sportivo cambiando il volto del Coni e sono certo che con lui, nelle vesti di commissario, il calcio italiano migliorerebbe notevolmente e tornerebbe a ricoprire quel ruolo che a livello internazionale gli spetta.  Se avessi un club italiano? Non avrei votato per nessuno dei candidati e avrei invece aspettato il presidente Malagò. 

    Cosa le manca dell’Italia?
    A dire il vero nulla, anche perché la mia famiglia continua a vivere in Italia e quindi anch’io ogni due settimane rientro in patria per qualche giorno. Sono italiano e la mia casa rimane quindi in Italia, ma a Malta mi trovo veramente bene, ho trovato situazioni positive e sono felice.

    Barbara Pedrotti

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