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  • Gabbiadini-gol, ma a giugno può partire

    Gabbiadini-gol, ma a giugno può partire

    • Giovanni Scotto
    Il destino del vice Higuaìn è questo. Giocare quando il titolare lascia spazio. L’occasione per Manolo Gabbiadini è arrivata. Tardi, ma alla fine è arrivata. Quando forse anche lui aveva perso le speranze. Alle spalle di un “cannibale” del gol come il Pipita sembrava non aver scampo. Giusto quelle quattro partite da titolare in Europa League, poi poco o niente. Appena 300 minuti in campionato tolta la gara con il Verona. Eppure la media gol di Gabbiadini è sempre stata all’altezza della situazione: quattro reti in Europa League e tre in campionato. La più pesante è stata l’ultima, quella che ha sbloccato il risultato nel match del San Paolo.

    FUORI DAL DIMENTICATOIO - Gabbiadini era quasi finito nel dimenticatoio. Dopo l’infortunio di novembre con la Nazionale sembrava vicino alla partenza, ma il Napoli non ha voluto cedere. La conferma a gennaio, però, non è servita a lanciarlo, anzi. L’uscita prematura da Coppa Italia ed Europa League non lo ha aiutato. Con Higuain intoccabile in campionato Gabbiadini è finito ai margini. Forse addirittura rimpiangendo di non essere partito a gennaio: il Wolfsburg aveva portato 25 milioni di euro sull’unghia e un ottimo ingaggio, ma De Laurentiis non ne ha voluto sapere nulla. Quindi l’unica speranza di dare una svolta “dipendeva” da Higuain. Infortunio o squalifiche, qualcosa del genere. Non che Gabbiadini se lo augurasse, ma senza uno stop dell’argentino il campionato sarebbe finito nell’anonimato più totale.

    L'OCCASIONE - E invece l’occasione è arrivata: quattro giornate di stop per il Pipita (in attesa di un possibile sconto) e finalmente la maglia numero 9 che si trasforma nella 23. Gabbiadini al centro dell’attacco al posto del Pipita, non poteva far altro che segnare. E ci è riuscito. Una buona prestazione (ma Sarri lo ha tolto al 67’) e un gol dei suoi. Sono 3 in campionato contro i 30 di Higuain, ma la media minuti-gol è all’altezza. Restano almeno due partite da giocare al centro dell’attacco azzurro. Due gare per decidere il suo futuro. Perché quando tornerà Higuaìn (forse già contro la Roma) Gabbiadini sparirà di nuovo. Ma intanto è il suo momento.

    IL FUTURO - Per adesso Gabbiadini pensa soltanto a segnare. I gol saranno ottimi argomenti per l'incontro sul suo futuro, che arriverà a fine campionato, o comunque quando i giochi per il Napoli saranno fatti. L'attaccante è in fermento: si parla di una delusione grossa per non essere andato al Wolfsburg, e la ferma intenzione per il futuro di giocare titolare. Il problema non è soltanto il ruolo di riserva di Higuain, ma la posizione in campo. Sarri lo vede unicamente come attaccante centrale, ma Gabbiadini pensa di offrire più versatilità. Inoltre Sarri (che pure col Verona lo ha tolto alla prima occasione) non sembra stravedere per lui. Ecco perché con la conferma dell'allenatore (che sembra scontata) e quella di Higuain (meno scontata ma probabile) Gabbiadini chiederà di andare via.

    QUANTO COSTA - De Laurentiis è pronto a prenderne atto, ma per l'attaccante chiede non meno di 25 milioni. Si aspettano offerte, anche dall'estero, ma ad oggi non si parla di possibili acquirenti. Altrimenti è possibile che nel caso di una clamorosa partenza di Higuain De Laurentiis decida di promuovere proprio Manolo come suo erede. I gol che potrebbe segnare in queste partite spingerebbero in questa direzione, ma ad oggi è difficile vedere Higuain lontano da Napoli, seppur non impossibile. Altre due partite per prendersi il Napoli, ma in realtà Gabbiadini vuole una maglia da titolare. Anche altrove.

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