Calciomercato.com

  • Roma, Di Francesco: 'Non mi piace il 4-2-3-1. Schick gioca dall'inizio'. E sul mercato... VIDEO

    Roma, Di Francesco: 'Non mi piace il 4-2-3-1. Schick gioca dall'inizio'. E sul mercato... VIDEO

    Manca una partita, ma che bilancio può fare di questi suoi primi sei mesi?
    Ne mancano due di partite, quella che non abbiamo giocato influisce e non vediamo l’ora di metterci a paro. Abbiamo fatto ottime cose, siamo cresciuti tanto ma ci manca qualcosina per essere competitivi sotto tutti i punti di vista. Questo deve essere un modo per spronare la squadra, per mentalizzare alcuni concetti ed esprimerci con maggiore continuità.

    Domani prima gara da ex col Sassuolo. Che emozioni ha?
    Non ho mai fatto lettere, elicotteri per ringraziare, ma ho ancora le emozioni addosso di Sassuolo, dove ho incontrato un ambiente straordinari con cui ho condiviso cose che mi terrò sempre detto. E’ un amore davvero grande, è stato un percorso bellissimo, mi emoziono ancora tantissimo a vedere le immagini del gol di Missiroli. Non c’è stata solo la Serie A. Ringrazio tutti, a partire dai magazzinieri.

    Che impatto ha avuto Iachini?
    Sta valorizzando anche il lavoro che ha fatto Bucchi, Beppe è un martello. Ha dato solidità a una squadra che prevede troppi gol.

    Ci sono anche altri ex come Defrel e Pellegrini. Che impatto stanno avendo?
    Pallegrini è un ’96, sta giocando tanto. Si pensa che debba giocare sempre, ma quando ha giocato sempre non ha dato magari il meglio. Ha grandissima prospettiva, anche a livello di Nazionale. E’ in continua crescita, ha maggiore personalità in campo come in allenamento. E’ uno dei titolari della Roma. Defrel è stato sfortunato, anche perché non è riuscito a fare gol anche creando tante occasioni. Ha ripresa una botta la scorsa settimana e ancora sta smaltendo questa situazione, ha preso praticamente la stessa botta dell’altra volta. Non sarà nemmeno convocato.

    Manca concretezza? 
    Dirlo oggi lascia il tempo che trova, si rifanno solo chiacchiere. Noi dobbiamo portare in campo concretezza, dimostrare che stiamo superando le difficoltà nel segnare. Anche a Torino abbiamo creato tanto contro la Juve che concede sempre poco. La partita col Torino è stata emblematica, il risultato cambia i giudizi e fa parte del nostro lavoro. Dobbiamo rispondere sul campo, a partire da domani dobbiamo essere più concreti. Mi auguro magari di creare meno ma segnare di più.

    Su un eventuale cambio di modulo.
    Se parliamo di numeri ci vogliono conoscenze. Il sistema di gioco lo fanno le caratteristiche dei giocatori. Quando si fa il 4-2-3-1 c’è un trequartista o un centrocampista dietro la punta, se invece c’è un attaccante diventa un 4-2-4. Quello che ho messo in campo a Torino era un 4-2-4, raramente faccio il 4-2-3-1. Di solito mi metto 4-2-4 se voglio spostare gli equilibri. Perché vedo che creando tanto abbiamo difficoltà nel concretizzare cerchi di mettere giocatori abituati a fare gol. Questa squadra però ha trovato meccanismi tali che cambiare per due partite perse è un errore. Io anche nella mia testa devo avere equilibrio. Io posso usare il 4-3-3 o il 4-2-4, il 4-2-3-1 non mi piace tantissimo.

    Potrebbe partire col 4-2-4 o lo utilizzerebbe solo in corso d’opera?
    Potrei optare per le due cose, nella testa si può pensare di modificare qualcosa. Tutto e il contrario di tutto, è sempre il risultato che fa la differenza. Non vi dirò domani come giocherò, sicuramente Schick partirà dall’inizio.  

    Sul mercato: è d’accordo con Monchi sul fatto che non c’è bisogno di intervenire? Le piace Badelj?
    Ti devo dare il titolo? Sono in sintonia col direttore, parlare di mercato ora non mi interessa. Ho da pensare a sistemare i miei, devo pensare al Sassuolo e portare a casa 6 punti che sono l’obiettivo primario. Dobbiamo migliorare e mantenerci competitivi. Poi di mercato si parlerà. Si possono dire tante cose e modificare poi il pensiero. Io devo essere più equilibrato in questo. Il mercato ora è l’ultimo dei miei pensieri.

    Come si supera questo periodo difficile a Roma?
    "Abbiamo fatto qualcosa di straordinario in Champions, in campionato siamo in corsa per essere competitivi che è quello che ho sempre detto. La mia forza è saper prendere le sconfitte nel modo giusto, capire dove possiamo far meglio. Ma questo è successo anche durante le vittorie perché non tutte le vittorie sono arrivate come dico io. In questo momento abbiamo bisogno di vincere al di là dell'avversario che avremo davanti"

    Si abusa della parola vincere secondo lei?
    "Non credo...a livello motivazionale è una parola che mi piace tantissimo. Vincere può essere vincere lo scetticismo, far migliorare i giocatori, portarli in Nazionale, valorizzarli. Vincere sul campo è quella che ci piace di più. Non vincere a tutti i costi ma attraverso una mentalità, un'idea. Per vincere bisogna anche imparare un po' dagli altri, avere determinazione, cattiveria agonistica che non abbiamo dimostrato di avere sempre e che invece ha avuto la Juventus"

    Che voto si dà per questi primi mesi?
    "Voti non me ne dò. Sono contento di quello che è cambiato, però è troppo sottile la linea tra il bene e il male. Per me la partita di domani è molto importante. L'esperienza qui è totalmente diversa da prima, mi sento veramente integrato, sono stimolatissimo, l'esperienza di Sassuolo credo sia stata basilare per arrivare qui. Mi piace quando sento dire da tanti "famiglia", stiamo cercando di far diventare questo ambiente, Trigoria, una famiglia"

    Come ha reagito Schick alla fine di Juventus-Roma?
    "Ho avuto un occhio di riguardo a dirvi che gioca solo lui...pesa un errore al 94' contro la Juventus ma deve avere la forza di superarlo, in questo momento gli sono vicino perché un patrimonio della Roma ed è forte. Lui ancora non è campione, l'aspetto fondamentale su cui deve lavorare è psicologico. Non deve passare che non abbiamo pareggiato a Torino per colpa di Schick, la sconfitta passa attraverso una prestazione di squadra nella quale potevamo rimediare. Davanti ad una squadra forte, che ha ancora qualcosina in più di noi"

    E' ancora convinto che Nainggolan possa fare 18 gol da mezzala?
    "Quanti pali abbiamo preso...? Però non è sfortuna, Nainggolan lo scorso anno tirava da 25-30 metri e segnava, l'anno prima quanti gol aveva fatto? Anche Di Francesco un anno fece 7-8 gol...un fenomeno. Mi auguro faccia molti gol, mi auguro che i centrocampisti e in generale la squadra torni a segnare con regolarità. E' riduttivo parlare solo di Nainggolan, ci sono annate particolari, con me dietro la punta non ci gioca, ci arriverà a giocarci mentre si sviluppa la manovra"

    Come mai la Roma ha così tanta fatica nel fare gol? Dipende da Dzeko?
    "L'Inter ha fatto 40 punti con i gol di Icardi no? E' fondamentale che l'attaccante torni a segnare, per statistiche è uno dei calciatori che calcia di più in porta, deve tornare a segnare. Conosco solo un modo, continuare a stimolarli durante gli allenamenti per alcuni movimenti. Bisogna crederci ancora di più come ha fatto Benatia che si è trovato addosso 4 volte la palla, dobbiamo essere bravi a crederci un po' di più in noi"

    Secondo lei la Roma non dovrebbe impegnarsi di più nel non cedere i propri gioielli alla Juventus?
    "E' un discorso societario. Da quando ci sono io non credo che ci sono giocatori che sono passati alla Juventus. In certi meandri del mercato gli allenatori c'entrano davvero poco ma questo succede anche alla Juventus, ve lo assicuro". 

    Altre Notizie