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    Roma, Di Francesco sbaglia col 3-5-2: ma la Juventus è di un altro pianeta

    Roma, Di Francesco sbaglia col 3-5-2: ma la Juventus è di un altro pianeta

    • Paolo Franci
    Ho appena finito di leggere qua e resoconti e articolesse su Juve-Roma. E faccio fatica a mettere a fuoco. Cioè secondo molti, la Roma avrebbe regalato un tempo alla Juventus - per scelta di Di Francesco o della squadra in campo è ininfluente - piazzandosi là dietro e lasciando campo e spazi enormi alla Juventus che, magari, incredula, ci si è tuffata in doppio carpiato. E

    Ecco, questi sono gli abbaglianti che t'accecano, classici della mia categoria in salsa Capitale: pensare che tutto giri attorno alla Roma e che sia la Roma stessa a determinare il proprio destino e quello degli altri in base a scelte più o meno azzeccate. E invece, pensa un po', dall'altra parte del campo c'era la squadra che, in questo momento, è probabilmente la più forte d'Europa, che poi da qui a vincere la Champions ce ne passa, chiaro. E quindi, la squadra più forte d'Europa mica s'è presa il campo perché è habitué del dominio assoluto, no no... Ma perché Di Francesco ha deciso che fosse così o Manolas e Olsen abbiano voluto divertirsi facendosi prendere a pallonate.

    E certo, 9 angoli in 21 minuti è il frutto della scelta romanista, mica della superiorità di Mandzukic, Ronaldo, Matuidi e Dybala. No, no, sono Zaniolo, Schick e il pallidissimo Under che si sono messi a giocare al gatto e il topo, pensando di avere artigli e canini affilati. Ma per favore. Per favore!

    Poi però, è certo, nel secondo tempo quando la Roma ha deciso di riprendersi ciò che le spetta per blasone, diritto e livello tecnico, quelli della Juve hanno iniziato a battere i denti che, dallo Stadium, quel 'clac clac' s'è sentito fino a Piazza Venezia, qui in centro a Roma. Ma dico, ma come si fa? Come si fa?

    Io l'ho vista così. La Juve ha tentato di travolgere la Roma spingendo al massimo nella prima mezz'ora e la squadra di Di Francesco ha fatto ciò che tradizionalmente si fa allo Stadium, s'è difesa. Poi Olsen le ha salvato la pelle e se non avesse fatto il miracolo su Alex Sandro dopo sette minuti, chissà come sarebbe finita l'Eroica Resistenza. Poi, certo, quello strano 3-5-2 del primo tempo non ha funzionato. Ci ha provato, il tecnico, a mettere in campo un'idea. D'altra parte gli uomini che ha sono quelli e se anche gente come Florenzi - per dirne uno - , tra i più esperti, naufraga con prestazioni come quella di sabato sera, beh. Poi, nella ripresa la Roma ha giocato bene, ma era chiaro come la Juve avesse scelto di abbassare sforzo e baricentro per chiudere la partita in ripartenza. Non c'è riuscita e la gara è rimasta in bilico, anche per merito dei cambi romanisti d'uomini e d'assetto nel secondo tempo. In ogni caso, è quell'uno a zero che ha reso tutto così ingannevole, uno a zero che è stampato nelle pagelle mie e dei miei colleghi con quell'otto a Olsen che dà l'esatta misura, questo sì, della notte torinese.

    Dunque, facciamocene una ragione: la Roma questa è e si spera possa migliorare, ma da qui a pensare che possa scegliere cosa fare contro squadre come la Juve ce ne passa. Ma ce ne passa davvero.

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