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  • Roma-Inter, l'analisi: Dzeko manda in tilt de Boer. Le difese sono da rifare

    Roma-Inter, l'analisi: Dzeko manda in tilt de Boer. Le difese sono da rifare

    • Federico Montalto
    Può sorridere la Roma dopo il posticipo contro l'Inter, che ha visto i giallorossi avere la meglio sui nerazzurri non solo per quanto riguarda il risultato, ma anche sul piano del gioco. La squadra di Spalletti, grazie alle reti di Dzeko e Manolas, è riuscita ad ottenere tre punti fondamentali che le hanno permesso di avvicinarsi al Napoli e di rimanere in scia della Juventus, distante cinque punti; quella di De Boer, invece, si è vista sorpassare da ben quattro squadre, ma vede il terzo posto ancora alla portata, soltanto a due punti di distanza.

    (ENGLISH VERSION)
     
    LE SCELTE DEGLI ALLENATORI – Luciano Spalletti ha deciso di affrontare l'Inter con una difesa più accorta rispetto a quella scelta per la partita con il Torino, spostando Bruno Peres a destra e inserendo Juan Jesus a sinistra, un giocatore che assicura meno spinta offensiva ma più lavoro difensivo, con Florenzi spostato a centrocampo al posto di Nainggolan. Solita mediana composta da De Rossi e Strootman, in attacco Salah e Perotti insieme a Dzeko. Nessuna sorpresa per De Boer che, rispetto alla gara di Bologna, ha cambiato tre quarti della difesa: Miangue, Ranocchia e D'Ambrosio hanno lasciato il posto a Santon, Murillo e Ansaldi. Di nuovo in campo Joao Mario dopo i problemi fisici, solito tridente Perisic – Icardi – Candreva.
     
    POSSESSO PALLA NERAZZURRO – Il tema tattico della partita è stato chiaro sin dai primi minuti, con la Roma che aveva deciso di lasciare il possesso palla all'Inter per provare a ripartire in contropiede sfruttando la velocità di Salah (i nerazzurri hanno avuto il 64% del possesso). La squadra di de Boer (la seconda squadra in Serie A per le statistiche del possesso palla), invece, puntava ad allargare la difesa giallorossa posizionando Candreva e Perisic molto vicini alla linea laterale, per creare danni con passaggi rapidi verso l'interno del campo.
    Roma-Inter, l'analisi: Dzeko manda in tilt de Boer. Le difese sono da rifare

    In fase di non possesso, l'Inter pressava molto alta, sin dalla trequarti della Roma, per impedire a Szczesny di giocare con Manolas e Fazio e costruire l'azione palla a terra. Tuttavia la strategia di De Boer non si è rivelata efficace, poiché sui lanci lunghi ha prevalso per quasi tutta la partita lo strapotere fisico di Edin Dzeko - che ha vinto il 58% dei duelli -, capace di addomesticare il pallone spalle alla porta e giocarlo per un compagno.
     
    GIOCO DI SPONDA – Proprio la posizione di Dzeko è stata la carta vincente di Spalletti, che ha impostato una strategia perfetta per sfruttare i centimetri e le abilità spalle alla porta dell'attaccante bosniaco per arrivare in porta rapidamente. In particolare, dopo la sponda di Dzeko, c'era sempre un compagno pronto per la seconda giocata che, una volta recuperato il pallone, lo allargava sulla fascia destra per sfruttare gli inserimenti di Salah o Bruno Peres. Il movimento di Dzeko riusciva a creare grossi scompensi nella difesa dell'Inter, con uno dei centrali (più spesso Miranda), costretto ad uscire sull'attaccante disorganizzando la linea difensiva e creando grossi spazi.
    Roma-Inter, l'analisi: Dzeko manda in tilt de Boer. Le difese sono da rifare

    Il primo gol della Roma arriva infatti in seguito ad un'azione di questo genere: pressing alto dell'Inter ad impedire la rimessa dal fondo corta di Szcezsny, che decide così di lanciare lungo su Dzeko. Il bosniaco effettua un movimento incontro al pallone attirando Miranda fuori dalla linea difensiva e appoggiando su Florenzi, che rapidamente apre per Salah; l'egiziano vede l'inserimento di Bruno Peres, che taglia in due la difesa e serve nuovamente Dzeko in area, che chiude con il gol l'azione che aveva iniziato a centrocampo.
    Roma-Inter, l'analisi: Dzeko manda in tilt de Boer. Le difese sono da rifare

    I terzini alti e i diversi errori in fase di costruzione da parte dell'Inter hanno aiutato ancora di più la squadra di Spalletti, che in diverse occasioni ha trovato un prateria al centro del campo a causa della posizione dei due centrali, Miranda e Murillo, spesso molto distanti, con il colombiano che non ha quasi mai effettuato gli scivolamenti con il giusto tempismo. Nel finale del primo tempo è stato Florenzi ad approfittare di una di queste situazioni, senza però riuscire a battere Handanovic. Con Ansaldi molto alto, Miranda si è allargato per contrastare Juan Jesus, senza che Murillo e Santon scivolassero verso la fascia per stringere la linea.

    Roma-Inter, l'analisi: Dzeko manda in tilt de Boer. Le difese sono da rifare
     
    DIFESE ALLEGRE – Se la difesa dell'Inter è risultata del tutto inadeguata, anche quella della Roma non ha vissuto una delle sue serate migliori. I nerazzurri sono riusciti spesso a pressare e a chiudere tutte le linee di passaggio giallorosse, recuperando diversi palloni in zone pericolose. Fondamentale il doppio duello in mezzo al campo tra le coppie Joao Mario-Banega e De Rossi-Strootman. In fase di non possesso, i nerazzurri andavano immediatamente a coprire sui due mediani giallorossi, incaricati della costruzione, per impedire che i due ricevessero il pallone.

    Roma-Inter, l'analisi: Dzeko manda in tilt de Boer. Le difese sono da rifare

    In fase di possesso, invece, l'Inter preferiva tenere il pallone per far uscire la difesa della Roma e provare a colpirla con passaggi in profondità e inserimenti alle spalle della linea difensiva, non sempre perfetta. In particolare i nerazzurri hanno spesso sfruttato lo spazio lasciato tra il terzino e il centrale della zona di riferimento, che si trovavano spesso ad una distanza eccessiva permettendo così il passaggio e l'inserimento avversario. In più di un'occasione sia Joao Mario che Banega sono riusciti a sfruttare questa falla nella difesa giallorossa.

    Roma-Inter, l'analisi: Dzeko manda in tilt de Boer. Le difese sono da rifare

    Roma-Inter, l'analisi: Dzeko manda in tilt de Boer. Le difese sono da rifare

    GARA IN EQUILIBRIOLe statistiche del match raccontano di una situazione di grande equilibrio in campo: l'Inter ha mantenuto il possesso di palla molto più a lungo, ma sostanzialmente le due squadre hanno avuto lo stesso numero di occasioni. Come spesso accade in queste gare, la differenza è stata fatta da un episodio, nella fattispecie il calcio di punizione concesso ingenuamente da Jovetic vicino al vertice dell'area, da cui è scaturito il gol decisivo di Manolas. Le due squadre hanno mostrato una fase offensiva brillante ma le difese hanno urgente bisogno di una sistemata, prima che la situazione sfugga di mano condizionando l'intera stagione.
     

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