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    Roma: la rivoluzione francese

    Concluso il viaggio statunitense alla corte del presidente Pallotta, i ranghi operativi della Roma sono sbarcati in Italia accompagnati dall'ufficialità del nuovo allenatore, ma consapevoli che la costruzione della prossima stagione è arrivata soltanto a metà dell'opera.
    Un lungo lavoro attende Walter Sabatini, fortificato nei ruoli dopo l'addio di Baldini e ormai unico possibile artefice della nuova rivoluzione, che inevitabilmente i giallorossi saranno costretti ad affrontare. Tra divieti di fumo, fusi orari da smaltire e nuovi biglietti da prenotare, il ds è sbarcato ieri mattina a Fiumicino concedendosi una pausa pranzo a Trigoria prima di ripartire velocemente per Milano.

    Nel consueto centro del mercato italiano, la Roma continuerà il lavoro svolto negli ultimi mesi a cui bisognerà sommare però le prime chiacchierate con Rudi Garcia (tra domenica e lunedì è previsto il suo arrivo nella capitale) e i conseguenti «obiettivi misteriosi» consigliati dal nuovo allenatore francese. Stravolgimenti, che a Trigoria sono ormai all'ordine del giorno e che presto potrebbero riproporsi, provando a cancellare ancora una volta i fallimenti precedenti con un'infinità di facce nuove.
    Dall'inizio dell'avventura di Luis Enrique fino ad oggi, ben 22 giocatori nuovi (11 il primo anno, 11 il secondo) hanno attraversato i cancelli del Bernardini finendo stabilmente nel giro della prima squadra. Qualcuno ha avuto poca fortuna e se ne è andato, altri sono in attesa di capire se il loro futuro sarà ancora tinto di giallorosso. Già, perché quest'anno nella girandola delle conferme, la Roma dovrà considerare anche la possibilità di trovarsi di fronte ad alcune eccellenti partenze. Se per Osvaldo il destino sembra segnato (l'interesse del Tottenham è sempre più concreto), per Daniele De Rossi le cose possono ancora cambiare.
    Il numero sedici aspetterà la fine della Confederations Cup, lascerà il ritiro azzurro e poi parlerà di persona con Garcia. Se le prospettive tecniche saranno incentrate intorno a lui, l'ipotesi di un addio potrebbe ancora essere riconsiderato. In caso contrario le alternative sono già state messe ne mirino, così come tutti i rinforzi che la Roma dovrà accogliere in ogni zona del campo. Se a centrocampo il sogno rimane il brasiliano Paulinho, la priorità si chiama Nainggolan. La Roma ha già trovato l'accordo con il giocatore (quadriennale a circa 1,6 milioni a stagione), ma nelle ultime ore si è fatta forte la concorrenza dell'Inter.
    Qualche ora prima dello sbarco milanese di Sabatini, Cellino si è incontrato con il dg nerazzurro Branca, che ha offerto circa 10 milioni più bonus. Pareggiata quindi l'offerta giallorossa, che in questo momento si troverà costretta a rilanciare il prezzo nell'asta aperta del presidente sardo. Al Cagliari piacciono Viviani, Verre e il giovane della Primavera Matteo Ricci, su cui però la Roma non è disposta nemmeno ad intavolare la trattativa. In porta, i partenti Stekelenburg e Goicoechea saranno sostituiti dal brasiliano Rafael e da una serie di candidati (Viviano, Sorrentino, De Santics) rimangono ancora al vaglio. Intanto Marquinhos e Castan sono pronti ad accogliere l'arrivo di Benatia, che Sabatini spera di poter annunciare già nella prossima settimana.
    La firma del centrale marocchino arriverà quando saranno risolti gli ultimi dettagli con l'Udinese. 7-8 milioni la cifra offerta al patron Pozzo, che nell'affare pretende però alcune contropartite tecniche (Viviani in primis). Dodò e Romagnoli rimarranno a casa base così come Balzaretti e il grecoTorosidis.
    Le novità sugli esterni potrebbero ancora essere pescate in sudamerica, dove Wallace parte favorito per prendere il posto del partente Piris. Difficile arrivare a Cabaye e Debuchy (troppo alta la valutazione del Newcastle), giocatori preferiti e già allenati da Garcia nella passata esperienza a Lille. Bradley resterà nonostante l'interesse del Verona, mentre rimane aperta la pista per arrivare al prestito secco del palermitano Hernandez da sempre pallino di Sabatini.


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