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  • Roma, Zeman-De Rossi: uno è di troppo

    Roma, Zeman-De Rossi: uno è di troppo

    • Valerio Nasetti

    De Rossi è stato escluso da Zeman a Catania per la sesta volta in stagione. Motivo? Scelta tecnica. Era già accaduto infatti nelle partite disputate contro Sampdoria, Atalanta, Palermo, Fiorentina e Chievo. Zeman è legittimato ad operare qualsiasi 'scelta', a ricordarlo sono i dirigenti Fenucci e Baldini, ma allo stesso modo deve assumersi anche le proprie responsabilità. Perché chiunque può essere messo in discussione, ma chi è stato preferito al Campione del Mondo e al vice campione d'Europa ha contribuito a rendere ancora di più incomprensibile questa strategia. Tachtsidis arriva dalla serie B e Bradley sta vivendo un periodo di forma scadente, e comunque non è all'altezza. Oltretutto la decisione ha significato togliere l'unico elemento di spicco della squadra in Sicilia, considerate le assenze forzate di Totti e Osvaldo. Come darsi la zappa sui piedi.

    Zeman fatica a vedere De Rossi regista e preferisce l'americano da intermedio, perché più propenso ad inserirsi negli spazi. Pensieri tutti rapportarti al proprio gioco. Perché Zeman ne conosce soltanto uno e anche nella domenica in cui si trova a disposizione un unico attaccante (Destro), non rinuncia al suo 4-3-3 mandando in confusione la squadra. L'equivoco sarà destinato a proseguire per tutto il resto della stagione, fin qui poco esaltante e al di sotto degli obiettivi prefissati dalla società: 'Alla fine faremo i conti' ha sussurrato Baldini. Tuttavia, i destini di giocatore e mister appaiono collegati. Se la dirigenza operasse a maggio il terzo cambio in panchina negli ultimi tre anni, allora il centrocampista sarebbe destinato a rimanere, altrimenti la possibilità che chieda di essere ceduto è attualmente molto alta. E le pretendenti non mancano.

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