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  • VIDEO Zeman: |'Insigne mio pupillo, nessuno sul mercato'

    VIDEO Zeman: |'Insigne mio pupillo, nessuno sul mercato'

    Alla vigilia del match contro il Napoli, il tecnico Zdenek Zeman incontra i giornalisti nella sala stampa del centro sportivo di Trigoria per la consueta conferenza pre-gara. Ecco le sue dichiarazioni:
     

    E' un nuovo anno che si è aperto con l'amichevole del Milan interrotta per dei cori razzisti. Quali sono le sue considerazioni?
    "Sicuramente sono cose spiacevoli, bisogna cercare di eliminarle, poi bisogna vedere anche come. Per me è questione di educazione, purtroppo spesso negli stadi succede. Il problema non è solo il razzismo. Il problema è che negli stadi negli ultimi tempi si fanno cose che fuori dallo stadio e dal campo non succedono, a prescindere se giocano ragazzi di colore o ragazzi bianchi. Bisogna cercare di dare anche esempio positivi, non sarebbe male".

    Come ha trovato la squadra al ritorno a Roma? C'è di mezzo anche il fuso orario, è contento della condizione della squadra?

    "Penso che il fuso orario non influisca, forse il primo giorno si sente ancora qualcosa ma già oggi non si è lamentato nessuno, stanno tutti riposati, non è questo il problema".

    Come valuta la condizione di Totti e Osvaldo?
    "Tutti e due non sono al massimo, come penso uno qualsiasi a cui passa l'influenza o si prepara all'influenza".

    Napoli: che idea si è fatto sul napoli e su Insigne che lei ha lanciato a Pescara?
    "Il Napoli sta dimostrando, come l'anno scorso, che è una squadra importante. L'anno scorso hanno fatto molto bene anche in champions, quest'anno continuano, magari ora in questo mercato stanno facendo qualche cambio, bisogna vedere se li aiuta di più o se li danneggia. Insigne? Il mio pupillo, ha fatto due anni con me, ha fatto più di 50 gol, sono contento che sia riuscito ad affermarsi anche in una piazza difficile come Napoli".

    Prima diceva che il fuso non è un problema, c'è qualche problema invece dal suo punto di vista, magari il tanto entusiasmo che la Roma si è portata in questo nuovo anno?

    "L'entusiasmo è sempre meglio della depressione, ci si vive, ci si crede e si va avanti, noi ci crediamo e ci proviamo. Per me è una cosa positiva. Anche come gruppo siamo stati fuori e credo ci abbia fatto bene stare insieme per una settimana".

    Marquinho domani le servirà tatticamente, la Roma può sopportare di perderlo? Sembra che lei si sia opposto...
    "Io per ora non mi sono opposto a niente e non ho proposto niente, quindi sono chiacchiere. Ho sempre detto che la mia è una buona rosa, poi è normale che di mercato si parlerà fino al 31 gennaio e si spareranno tanti nomi, poi qualcosa sarà vero e qualcosa no. Io sono contento che i miei giocatori siano richiesti da altre squadre, vuol dire che stanno facendo bene e che piacciono agli altri, poi cedere o non cedere sono decisioni che bisogna valutare in profondità".

    Cosa ha provato quando ha visto la reazione di Boateng e la decisione del Milan di ritirare la squadra? Quale sarebbe la sua decisione se accadesse a un suo giocatore?

    "E' difficile valutare visto che io non c'ero sul campo e non ho visto. Il gesto di Boateng, sicuramente se lo fa qualcun altro viene espulso automaticamente. Valutare è difficile, io continuo a dire che ci sono tanti cori e tante offese anche in partite tra soli bianchi eppure si continua a giocare, il problema per me è generale, nel senso sul campo sono tutti uguali, o è giallo, o è nero, è bianco. Poi la valutazione se quali offese sono più importanti, io non riesco a fare distinzione. Per me è questione di educazione prima e secondo di controllo, di far venire allo stadio chi vuole vedere la partita".

    Anche lei è stato oggetto di contestazioni, sono cori che si sentono quando si è in campo...

    "Io vedo partite, anche di altre serie, dove ci sono comportamenti da parte dei tifosi che non sono tollerabili, ma si tollerano".

    Domani i giocatori della Pro-Patria scenderanno in campo con il volto dipinto di nero. Secondo lei i giocatori e gli addetti ai lavori che cosa possono fare?
    "Sono cose che si ripetono, mi sembra sia successo anche a Treviso qualche anno fa, si ripetono con frequenza purtroppo, per me non è tanto il problema del razzismo, a volte dipende anche dal comportamento dei giocatori che se la tirano addosso. Ripeto, lo sport è una cosa, bisogna cercare di tollerare tutto sul campo, ci sono arbitri che decidono, da fuori bisogna solo cercare di guarda la partita e di tifare la propria squadra in modo civile".

    Tra gli aspetti positivi della tournée americana c'è il contatto che c'è stato con la società?

    "Sì, io penso che abbia fatto bene, anche se Pallotta era già qui la settimana prima del Milan, ha portato bene non per il risultato ma per il contatto che ha avuto con i giocatori e con i dirigenti. In America è stato tutto il tempo con noi e penso si sia approfondita la conoscenza e i giocatori sanno di avere dietro una società vera".

    Qual è il bilancio del girone d'andata e quali sono le certezze in vista del girone di ritorno?
    "Il bilancio è scritto sulla classifica, quindi la squadra poteva fare di più e cercheremo di dimostrarlo nella seconda parte del campionato. Per ora siamo abbastanza vicini alle squadre che ci precedono, a parte la Juventus, e cercheremo di giocarcela".

    Ha delle certezze in più però adesso rispetto al girone d'andata?

    "No, io ero convinto che questa era una buona squadra e me lo sto dimostrando".

    Burdisso e Stekelenburg sembrano in uscita. Lei può darci il punto sulla loro situazione, li lascerebbe andare?
    "Che sono sul mercato a me non risulta. A me risulta che sul mercato oggi non c'è nessuno, poi se ci sono delle offerte bisogna valutare se conviene. Poi il discorso che se uno perde il posto in squadra deve essere ceduto, io non la penso così. Stekelenburg fa parte della squadra, è un giocatore importante e spero che lo dimostrerà ancora con noi, lo stesso discorso vale per Burdisso, che per me è un giocatore importante per la Roma, quindi io non vedo dove possano esserci problemi".

    Cosa significa per lei tornare a Napoli dopo l'esperienza negativa di parecchi anni fa?

    "No, a parte che ho affrontato il Napoli anche in altri Campionati. Già mi sono ripreso la rivincita con la Salernitana, vincendo, il campanilismo era importante. Noi andiamo a giocare e a cercare di proporre il nostro. Io rispetto molto la squadra di Napoli perchè è importante, sta giocando da due anni a livelli importanti e ha giocatori importanti".

    Con Osvaldo è tutto risolto? Se fosse stato bene, avrebbe inciso la sua assenza sulle scelte di domani?
    "Io ho visto che è successo tanta roba con Osvaldo, ma io penso che si sia ammalato chiunque. Non so tra di voi, se non avete mai preso un'influenza o una malattia. Osvaldo era malato, ora è tornato, si è messo a disposizione, per me ha recuperato anche abbastanza in fretta, sono contento. E' normale che avrei preferito fosse stato con noi, ma con i malati, a parte che Osvaldo non è l'unico giocatore che si è ammalato in questa pausa. Quindi io non vedo nessun problema".

    Anche oggi ha provato Marquinho a centrocampo. Vuol dire che lei vuole che questo giocatore resti? Secondo lei quali ruoli si potrebbero puntellare sul mercato?

    "A parte che io non blindo niente, io sono contento della rosa che ho a disposizione. Il mercato dipende dalle occasioni, dalle possibilità, sia in uscita che in entrata. E' normale che fare entrare a gennaio un giocatore, per me prima che si abitua ed entra in sintonia con la squadra ci vogliono almeno due mesi, avere un giocatore da marzo-aprile in poi per me non vale la pena, a meno che non sia un giocatore decisivo. E di giocatori decisivi ce ne sono pochi. Io ho chiesto Ronaldo e Messi al Real Madrid e Barcellona però ancora non si sono riuniti, non hanno comunicato se sono disponibili al trasferimento o no".

    Roma-Napoli senza Marquinhos, il verdetto dell'arbitro fa sorridere. Quanto mancherà questo giocatore? Dovrebbe essere usata la prova televisiva anche per scagionare un giocatore non solo per incolparlo?

    "Le decisioni dell'arbitro sono fatte sul campo per far rispettare le regole e giudicare, una volta che uno la vede così è difficile cambiare il proprio punto di vista, per me e per molti altri non era occasione da gol, ma non sono un arbitro, se lo fossi stato lo avrei ammonito, ma non lo sono, non ho la tessera nemmeno visto che loro sono lì per questo. Succede, purtroppo è successo a un ragazzo che negli ultimi tempi sta dimostrando il suo grande valore e ci ha dato una grossa mano, spero che la sua assenza non si farà sentire. Prova televisiva? Per me non deve essere usata. Ci sono tante cose durante una partita che richiederebbero 50 visioni di prove, se è giusto, se non è giusto, non se ne esce più. Bisogna accettare".

    A distanza di anni fa ancora riflettere la sua decisione nel 2000 di allenare un Napoli appena promosso in A ma che aveva diversi problemi, che scelta fu e la rifarebbe?

    "E' stata una scelta importante, una scelta per la piazza, a Napoli i tifosi vivono di calcio e per un allenatore è una soddisfazione avere tanti tifosi che vengono a vedere le partite. Poi che magari si è sbagliato qualcosa sul piano di costruzione della squadra è normale, se nme sbagliano tanti. Nonostante tutto, pensavo fosse una squadra che poteva competere in Serie A, non per i primi posti ma per il centro classifica".

    Come cambia l'attacco del Napoli qualora dovessero giocare o Insigne o Pandev?
    "Insigne per me è più giocatore esterno. Pandev è abituato a giocare nel mezzo, quindi sono due giocatori diversi, sono due giocatori importanti. Pandev l'ha già dimostrato, Insigne cerca di dimostrarlo in questo campionato".

    Il Napoli giocherà con un centrocampo molto folto, per questo tra i titolari ha provato Marquinho?

    "In America e in questi due giorni ho provato di tutto, l'allenamento serve a quello e poi le valutazioni le faccio prima di fare la formazione, ma le faccio su quello che ho visto e su quello che ho provato, su dove un giocatore può dare di più alla squadra".

    Cosa la preoccupa del Napoli? Sulla carte le prime quattro hanno un turno abbastanza agevole, in caso di mancanza di 3 punti si comprometterebbe molto il cammino della Roma?
    "Ci sono ancora tante partite da giocare, sono 20 partita da giocare che sono 60 punti e sono tanti, bisogna giocarseli. Ogni partita che si affronta bisogna farla nel miglior modo possibile, sapendo che non si possono vincere tutte. E' normale che da parte nostra dobbiamo scendere in campo per cercare di vincere, per cercare di mettere gli avversari in difficoltà, ma ci rendiamo anche conto che il Napoli ci può mettere in difficoltà, dobbiamo essere pronti per giocare al meglio".


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