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  • Romamania: anno nuovo, solita Roma

    Romamania: anno nuovo, solita Roma

    Anno nuovo, solita Roma. I giallorossi non cambiano e non imparano: seppur orfani di mezzo centrocampo - facciamo anche tutto - e con un attacco ridotto ai minimi storici, i ragazzi di Garcia ricadono nelle antiche leggerezze. Le stesse che hanno segnato le partite contro Bayer Leverkusen, Bologna e Torino. Ieri è stata la volta del Chievo e il copione non è cambiato. Gervinho e compagni avanti di due gol - l'unica nota lieta è stato il timbro di Sadiq, il giovane Primavera preso in prestito da Garcia - poi il pareggio dei clivensi. Giallorossi ancora in vantaggio, poi la solita storia. Il 3-3 arrivato nei minuti finali dai piedi di Pepe che sa ancora più di beffa, viste le modalità con cui si è concretizzato. Per la prima volta infatti è stata la Goal Line Technology a togliere dall'impaccio arbitro ed assistenti (proprio 365 giorni fa, a Udine, Totti e compagni avevano sbancato il Friuli con il gol-non gol di Astori), regalando una gioia ai padroni di casa. Giusto così, per carità, la palla era entrata. Ma è la ciliegina sulla torta dell'ennesima partita "vorrei ma non posso" che tanto sa di Roma e romanismo. 
    Inutile parlare delle assenze, quelle ci sono e non possono essere un alibi. Rimane la prestazione e il carattere - debole - di una squadra che continua a navigare a vista, con un allenatore depotenziato a cui viene data fiducia a gettone e che non è più in grado di dare quel qualcosa in più ai suoi ragazzi. La vittoria contro il Genoa è stata una mesta consolazione se questi sono i risultati. Le prospettive non possono essere rosee. Totti e compagni stanno lasciando andare la vetta della classifica e l'imminente sfida con il Milan sembra una gara a eliminazione tra Garcia e Mihajlovic, entrambi a rischio: se questo è il passo della Roma, addio sogni di gloria.

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