Romamania: i 90 anni di Franco Sensi, simbolo di un calcio che non c'è più
E' con un pizzico di tenerezza che torna alla memoria quell'uomo che con amore e dedizione ha cercato di fare grande la sua Roma, riuscendoci a tratti, senza mai dimenticare l'amore verso quei colori. Un ricordo antico di quella gestione familiare che ormai sembra essere solo una pallida chimera nel mondo del calcio. Tutto si è evoluto, ormai le squadre sono aziende, il brand è importante, lo stadio ancora di più. I giocatori sono numeri che servono a far quadrare il bilancio. Il calciomercato estivo una pura operazione matematica i cui addendi sono cessioni e acquisizioni. E' una Roma diversa quella attuale, ne' migliore ne' peggiore. Diversa. Non ci sono più uomini dediti in maniera così totalitaria alla gestione di una squadra. Ha lasciato lui, lo ha fatto Massimo Moratti, lo sta facendo Berlusconi. Rimane un po' di nostalgia per quel vecchio modo di intendere il calcio, quel romanticismo pallonaro che ora vivono solo i tifosi. E se è vero che quella Roma ha avuto i suoi alti e bassi, è altrettanto vero che le gioie di quello scudetto i tifosi romanisti non le scorderanno mai. Anche grazie a Franco Sensi.