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  • Romamania:| Novanta milioni non bastano

    Romamania:| Novanta milioni non bastano

    Novanta milioni investiti in dodici mesi. Settanta a fine mercato scorso, altri venti in questi primi nove giorni. La proprietà investe pesantemente per esportare il marchio Roma nel mondo. I tifosi però sono insoddisfatti; Totti e De Rossi ammoniscono: 'Per vincere occorrono i campioni'. La dirigenza allora ha sprecato i soldi, può obiettare qualcuno. Troppo semplice cavarsela così. Oltretutto il giudizio di ognuno è soggettivo. Si deve partire dal principio. Dalla tabula rasa lasciata in eredità l'anno scorso: troppi sia i calciatori svogliati (Vucinic e Menez), sia quelli fisicamente alla frutta (Juan, Taddei, Perrotta e Simplicio) dotati per giunta di un ingaggio faraonico e difficili da piazzare.

    Sarebbe dovuta essere rifondata l'intera squadra, ma il mercato difficilmente ti può offrire risposte sempre positive al primo tentativo. Gli investimenti più importanti sono stati oltretutto i più deludenti. Pjanic, Lamela e Bojan sono dotati di tecnica sopraffina, ma a Roma ancora non sono riusciti ad esprimersi. Stekelenburg ha avuto una stagione negativa (è pur vero che gli tiravano da tutte le parti) e a causa degli over 30 sopra citati è stata impossibile una ricostruzione completa. La priorità del ds Sabatini, oggi, è infatti quella di sfoltire la rosa.

    Ma c'è dell'altro. Novanta milioni si sono rivelati insufficienti anche a causa del continuo cambiamento alla guida tecnica. La Roma ereditata da Baldini e Sabatini era quella al tramonto con Spalletti e poi rinvigorita per un anno da Ranieri. Poi si è passati per Luis Enrique e quindi Zeman. Tecnici completamente diversi l'uno dall'altro. Gli stessi giocatori stanno pagando dazio, oscurati da un senso di disorentamento imbarazzante. Insomma, da tre stagioni a questa parte per la Roma è sempre un anno zero. Per far scattare l'orologio, occorre costruire lo stadio.

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