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  • Romamania:| Premiata gioventù

    Romamania:| Premiata gioventù

    Lontana è Milano, cantava Antonello Venditti nel 1974. Un testo dai sapori antichi, ma quanto mai attuali. Il tema della rivalsa sociale, del nord contro il sud, il potere mai troppo conciliante con il popolo. Adesso Milano si è avvicinata molto e di recente anche la ridente cittadina di Busto Arsizio. Una trasferta che più trasferta non si può. La Roma va e vince. Grandi e piccoli. Tre punti e vittoria della Supercoppa. La geopolitica, almeno quella calcistica, sta cambiando. Complice la crisi, che quantomeno riporta un po' di genuinità sul rettangolo verde. Chi se lo aspettava di ascoltare ancora storie come quella di Alessandro Florenzi, di uno 'che gli piace giocà a pallone', come dice di lui il suo vecchio mister Alberto De Rossi.

    Classe '91, uno scudetto con la Primavera, l'avventura a Crotone e infine 'duemila treni più a nord' il gol di San Siro. Un giocatore di Serie A, e non per questo milionario, che ha coronato il suo sogno. Giocare nella Roma. Capitan Futur Futuro, come ormai è stato ribattezzato, ha l'occasione di prendere il posto di Aquilani nel cuore dei romanisti. Fino ad un anno fa infatti si diceva: Aquilani è l'ultimo talento sfornato dal vivaio giallorosso dal 2003 ad oggi. Era vero. Ma le nuove generazioni promettono bene.

    In prima squadra è comparso Romagnoli, autore di un doppio salto in un'unica stagione dagli Allievi ai grandi. Poi Nico Lopez, che romano non è, ma è stato scovato dal ds Sabatini e cresciuto l'anno scorso a Trigoria. Ieri si sono messi in mostra i vari Calabresi (classe '96), Matteo Ricci, Frediani e Bumba, quest'ultimo trovato chissà come in Romania. Poi ci sono tutti quei ragazzi andati ad accumulare esperienza in provincia: da Viviani a Piscitella, da Caprari a Verre, che nel loro piccolo sperano di ritrovarsi l'anno prossimo con Florenzi, il loro vecchio capitano.

    Il calcio italiano e la Roma in particolare sta puntando fortemente sui giovani da diversi anni, e oggi i primi risultati sono sotto gli occhi di tutti. Rappresentanti di un calcio più povero, con l'augurio che diventi più pulito. E la Roma da questo punto di vista è una garanzia grazie ad istruttori come De Rossi, Tovalieri, Muzzi: la loro priorità è l'educazione, il rispetto per gli avversari e per gli arbitri. Soltanto in un secondo momento arriva la ricerca della vittoria, ma mai a tutti i costi.

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