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  • Romamania:| Quanto siamo dispendiosi...

    Romamania:| Quanto siamo dispendiosi...

    'Giochiamo un calcio troppo dispendioso'. Il grido di allarme arriva da Zeman al termine della partita vinta contro l'Inter nella semifinale di Coppa Italia. La colpa, tra le righe, sarebbe da addurre al ritiro invernale americano: 'Ci alleniamo male da dopo Natale', le parole del tecnico. In realtà gennaio è storicamente stato un mese nero per le sue squadre. Ai tempi della Lazio e della sua prima Roma si parlava di 'letargo zemaniano'. Il limite del boemo è sempre stato quello di avere soltanto un piano di gioco, mai quello di emergenza. Nelle partite di questo 2013 la problematica si è presentata in maniera palese. Il Napoli ha punito facilmente i giallorossi in contropiede, il Catania dopo aver sofferto per tutto il primo tempo ha infoltito il centrocampo e vinto la partita. 

    Poi la doppia sfida con l'Inter. In campionato, la Roma ha pagato dazio per la strategia operata da Stramaccioni nel passare dalla difesa da tre a quattro; ieri invece è bastato accentrare Guarin dietro a Palacio per mettere in subbuglio la retroguardia romanista. Alla fine è arrivata una vittoria magra, contro un avversario privo di Milito e Cassano. La Roma guardacaso ha vinto soltanto una partita quando Zeman ha schierato una difesa a tre, facendo di necessità virtù. Chiaramente le colpe non sono da attribuire solo al tecnico, ci mancherebbe altro. Molti giocatori ad esempio sono incapaci di gestirsi nei novanta minuti. E contano poco gli allenamenti, molto la testa. 

    Prendiamo ad esempio i due motorini del centrocampo, Florenzi e Bradley. La Roma gioca dei grandi primi tempi soprattutto grazie alla mobilità e all’efficacia di entrambi. Eccessiva. Perché nella ripresa si spengono e la squadra va in stato confusionale. Un altro uomo simbolo di questa debacle di gennaio è Lamela. Quando aveva la concorrenza di Nico Lopez, segnava un gol a partita. Adesso sente il posto assicurato e dà l'idea di impegnarsi di meno. Esempio contrario è Piris, autore della più bella partita della stagione nel giorno dell'ufficialità di Torosidis. Anziché dunque dare colpa a fattori esterni, il primo passo per migliorare sarebbe una sana autocritica. Il modo più semplice per trovare delle soluzioni. Immediate.

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