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  • Romamania: Totti for President

    Romamania: Totti for President

    La Roma è una squadra inaffidabile, ergo non può lottare per lo scudetto. Ed è un peccato. Perchè da quello che si scorge in giro, i giallorossi sulla carta sarebbero stati i favoriti. Sulla carta. In campo è un'altra storia. E' un gruppo timoroso, frenetico, incapace di tenere in pugno la partita. La storia della Roma in trasferta sta diventando perfino noiosa. Bella nel primo tempo, va in vantaggio e poi sparisce. E' accaduto in Supercoppa, a Verona, a Cluj e ieri a Genova.

    Oltretutto, orfana di Totti e De Rossi, a Marassi ha latitato in personalità ed ha pagato lo scotto di un Ranieri eccessivamente indeciso in panchina: opinabile la sostituzione di Menez in seguito all'espulsione di Julio Sergio (forse meglio Greco), poi sono mancati i cambi a metà secondo tempo. Perchè la squadra nonostante l'uomo in meno, ad un certo punto, era parsa addirittura in grado di riacciuffare i tre punti. Una maggior freschezza sul rettangolo di gioco sarebbe stata d'aiuto. Ma non era giornata. Il tracollo è iniziato negli spogliatoi, nell'intervallo. Quando si è deciso di dare una controllatina a Mexes. Il francese ha risentito un problema ai flessori, ma allo stesso tempo aveva terminato in crescendo la gara. La prudenza ha spinto il medico ad agevolare il cambio. In fondo ci si stava accingendo a far entrare Juan, non l'ultimo arrivato. L'epilogo è storia.

    Chiusura su Totti: non si tratta così il capitano. Farlo entrare a due minuti dalla fine è apparso irriverente: 'L'ho inserito perchè poteva inventarmi la giocata' ha tentato di giustificarsi Ranieri a fine partita. Inaccettabile: a maggior ragione gli si doveva concedere più spazio. Dice di sentirsi triste a Trigoria. Non si sente più amato e non gode della fiducia di tutti. Si rende conto che la sua fine da calciatore è vicina, probabilmente accelerata dall'atteggiamento di Ranieri nei suoi confronti e da una collocazione tattica che non gli permette di offrire il massimo. Ora si è ad un bivio: tra l'altro la società già da tempo è in vendita e prima o poi arriverà un nuovo proprietario, un patron. Proporre a Francesco Totti l'incarico di Presidente potrebbe rappresentare un ottimo biglietto da visita. Un giusto e doveroso riconoscimento per il più grande giocatore della storia della Roma.  

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