Calciomercato.com

  • Romeo Paparesta:| 'Bari, gravi errori arbitrali'

    Romeo Paparesta:| 'Bari, gravi errori arbitrali'

    • D.L.

    Il Bari condannato a Roma da una rete in fuorigioco, il Foggia scippato dal gol di Biancolino che ha sottratto con le mani il pallone al portiere Santarelli, il Taranto ridotto in dieci a Viareggio per un'espulsione esagerata. Per gran parte delle compagini pugliesi è stata una domenica all'insegna dei torti arbitrali. E non è la prima volta che accade (come dimenticare le innumerevoli lamentele sollevate dal Lecce nel recente passato?). Romeo Paparesta, ex arbitro e dirigente arbitrale di lungo corso, nonché padre di Gianluca (anch'egli ex arbitro ed ora Assessore al Comune di Bari) analizza le cause di una situazione che sta diventando insostenibile.

    Romeo Paparesta, perché tanti errori a danno delle pugliesi?

    'Ciò che sta accadendo al Bari è grave. Nell'ultimo weekend ho visto almeno tre situazioni di falli di mano più evidenti e mai sanzionati rispetto a quello fischiato contro i biancorossi a Genova. Inoltre, l'errore commesso a Roma sul gol di Juan è stato sottovalutato: quel fuorigioco non può sfuggire su un calcio piazzato. Increscioso, invece, l'episodio di Foggia: non solo è incredibile che l'arbitro non abbia visto nulla, ma è inammissibile che passino certi comportamenti antisportivi. La realtà è che livello dei nostri arbitri è mediocre'.

    Come mai siamo caduti così in basso?

    'Manca uniformità di giudizio. Una carenza figlia dell'assetto della dirigenza arbitrale. Nicchi è presidente dell'AIA, ma demanda a Braschi per la Can di A, a Rosetti per la B, a Farina per la Lega Pro. Tradotto: gli arbitri assumono direttive da soggetti differenti. L'unico messaggio univoco è fischiare meno. Dimenticando che in Italia non si era pronti a scendere da una media di 60 falli a gara ad una di 25'.

    Nelle categorie inferiori si nota impreparazione anche a livello tecnico. Perché?
    'Anche qui la ragione è politica e nasce dall’eleggibilità diretta dei designatori all'interno dell'AIA, mentre prima era appannaggio della FIGC. Accade, così, che i candidati adottano una sorta di campagna elettorale e, una volta eletti, portano avanti chi li ha sorretti e non chi merita'.

    Come possono tutelarsi le società?

    'Farsi sentire può almeno aumentare il rispetto in sede di designazione. Le proteste del Bari dopo Genova sono state sommesse. Risultato: a Roma arbitra Romeo che lo scorso anno danneggiò i galletti a Napoli. I club, inoltre, dovrebbero insistere per l'introduzione della tecnologia. La mia idea è che ad ogni squadra sia concesso di impugnare un episodio a gara su situazioni predefinite. Con i mezzi di oggi si impiegherebbe meno tempo a far chiarezza rispetto a quanto se ne perde in proteste'.

    (Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)


    Altre Notizie