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  • Sabatini: Conte al Milan e Ancelotti ct azzurro: il blitz geniale di Galliani

    Sabatini: Conte al Milan e Ancelotti ct azzurro: il blitz geniale di Galliani

    Quello che state per leggere può cambiare da un momento all'altro. Esperimento sul web oppure ultima frontiera di giornalismo: chiamatelo come volete. Che piaccia o meno, siate comprensivi. Ma in tempo di social e flusso continuo di notizie in diretta, si può anche tentare una riflessione "real time" sul viaggio di Adriano Galliani a Madrid.

    Intanto le notizie, imposte dal piano di volo e dall'agenda degli appuntamenti. Alle 13 l'amministratore delegato è partito per Madrid, dove è atterrato dopo poco meno di due ore. Alle 19 è annunciata la Real-comunicazione di esonerare Carlo Ancelotti. Un paio d'ore più tardi, l'incontro a cena tra l'allenatore e il dirigente: dopo aver passato decenni al Milan, si conoscono come fratelli. E su tante cose, non hanno bisogno di porsi altrettante domande. Ma come diceva Marzullo nelle notti in tv, una sola sorge spontanea: perchè Galliani è andato a Madrid, malgrado Ancelotti abbia già detto che non tornerà al Milan? Solo un tentativo disperato, ad altissimo rischio fallimento? Sarebbe strano e per nulla aderente al cv del personaggio. Quando si muove, Galliani qualcosa porta sempre a casa: anche a costo di andare a citofonare personalmente. Un altro obiettivo tipo Mandzukic o Kondogbia, raccontato dagli attenti cronisti di calciomercato? Tutto è possibile, ma la tempistica non convince. Non ci sarebbe tutta questa fretta.

    Andiamo avanti con le domande, allora, perchè è tutto scritto nella premessa: state leggendo un esperimento di giornalismo in diretta, figlio dei social e dell'ossessivo real time di internet. Altro stile e altra forma rispetto a giornali, radio e tv. Basta un clic, e si cancella. Un salva con nome, e si corregge. Gli altri media non possono permetterselo, il web sì: ecco sensazioni e indiscrezioni delle cinque di pomeriggio. Forse non ce ne sarà più traccia in serata. Magari resterà la testimonianza di un'affascinante suggestione che poi si è trasformata in enorme cantonata. Che c'è di male?

    Eccoci allora ad ipotizzare uno scenario inedito. Galliani si presenta da Ancelotti per proporgli non il Milan ma - a sorpresa - la guida della nazionale italiana. Ancelotti resta spiazzato, però incuriosito. Intuisce che Conte ha voglia di tornare al campo quotidiano e già l'anno scorso era pronto ad imboccare la strada verso Milanello. Capisce al volo che il progetto berlusconiano "Milan tutto italiano" avrebbe valore aggiunto se legato alla Federcalcio. Ricorda, sempre Ancelotti, che già tanti anni fa Berlusconi ingaggiò Capello dopo aver dirottato Sacchi in azzurro. E poi il buon Carletto sa, come tutti, che Galliani ha un rapporto di ferro con Tavecchio e Lotito: basterebbe davvero poco, per comporre il mosaico rossonerazzurro con la Federazione.

    Ora guardate l'orologio. Il tempo scorre. La cronaca occupa il posto della suggestione. Scandito da comunicati ufficiali e lanci d'agenzie, il ritmo delle notizie si fa incalzante. Ancelotti vede Perez che gli dà il benservito. La decisione viene comunicata al consiglio direttivo del Real Madrid. Prima della cena, all'ora dell'aperitivo, Galliani fa intuire di avere anche il sivigliano Emery come alternativa. E avanti così. A un altro F5 sulla tastiera, a un altro aggiornamento. E se Conte è svanito anche come sogno, mentre il "no" di Ancelotti è diventato un incubo, via con un'altra ipotesi. Ma strano che Galliani sia andato a Madrid solo per una cena. Di paella, in passato, s'era già tolto la voglia...

    Sandro Sabatini
    Twitter: @Sabatini - Facebook: SandroSabatiniOfficial  

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