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  • Samp, Di Carlo:|'Palombo resta in dubbio'

    Samp, Di Carlo:|'Palombo resta in dubbio'

    • Matteo Oneto

    In casa Sampdoria Mimmo Di Carlo studia la squadra anti Lecce: “Prima di tutto bisogna vedere come sta Palombo, tra oggi e domani capiremo se sarà della partita. La squadra mi piace per come lavora e per la continuità che stiamo dando al nostro gioco. Traiamo beneficio dalla settimana lunga perché riusciamo a lavorare sui particolari e i risultati si vedranno sul campo. Gli attaccanti ci stanno dando una grossa mano in fase difensiva, adesso è il momento di dargli nuove soluzioni offensive”

    Il caso Cassano continua a tenere banco, ormai certo il suo addio, ecco le contromisure da adottare: “E’ ancora presto per parlare del mercato, abbiamo sette partite da qui a Natale, dobbiamo cercare di fare il massimo con i nostri giocatori, trovando la migliore intesa in fase di attacco. Grazie a queste due settimane di lavoro abbiamo avuto e avremo il tempo per trovare le soluzioni giuste per mettere in difficoltà gli avversari.”


    Avanti così quindi con Pozzi e Marilungo: "Ci sono pochi Cassano in Italia, Marilungo e Pozzi hanno caratteristiche diverse, adesso stiamo lavorando sulle loro caratteristiche insieme a Pazzini per vere più velocità e ritmo per fare male agli avversari. Con Cassano e Pazzini eravamo abituati a giocare in un certo modo, quando cambi qualcosa devi pagare soprattutto all’inizio. Rimango dell’idea che gli attaccanti devono stare sereni e lavorare per la squadra, i gol arriveranno e ci faranno vincere molte partite".

    Prossimo avversario il Lecce: “Non sarà una partita facile, dovrà esserci l’atteggiamento giusto contro una squadra che in casa sta costruendo la salvezza. Mi ricorda la sfida di Cesena, anche allora era una partita difficile contro una squadra che aveva bisogno di punti, e li è venuto fuori il meglio per arrivare al risultato.”

    Chiusura dedicata alla Nazionale e agli insulti razzisti a Balotelli durante la partita di mercoledì in Austria: “Sappiamo tutti che dobbiamo stigmatizzare questi atteggiamenti che fanno parte di un calcio che nessuno vuole. Noi vogliamo arrivare ad uno stadio per famiglie in cui tutti possono tifare e poi andare via al 95’ senza problemi, magari riuscendo ad applaudire anche le sconfitte. Qualsiasi iniziativa è buona per contrastare questi gruppi che, a mio parere, vogliono solo farsi pubblicità con questi atteggiamenti. Parliamone il  meno possibile e facciamo il massimo promuovendo il calcio senza barriere e la civiltà.”


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