Sarà che la squalifica lo costringe a vivere la partita in maniera un po’ più distaccata, ma ieri pomeriggio Delio Rossi era ancora più brillante del solito: Napoli-Sampdoria è stata introdotta attraverso una bella teoria di freddure. «A Sansone cosa ho detto? Di non tagliarsi i capelli». «Se ho scaramanzie in comune con il mio vice Limone? Limone è un muto, non parla, quindi no. Gli ho solo dato un consiglio, di non farsi buttare fuori. Per quello che riguarda me, la scaramanzia non è bella ma io ci credo».

E ancora: «Come crescerà la Sampdoria in futuro? Penso molto bene. Bisogna però dire che se non hai i soldi per andare al ristorante vai in trattoria o in pizzeria». Dietro alle battute ci sono concetti da approfondire. Sansone o Eder è uno degli interrogativi della vigilia. Dopo la spettacolare prova offerta dall’ex granata contro la Roma, che decisione prenderà Rossi? «Preferisco non dormire la notte prima perché non so che scelta fare, piuttosto che dormire sonni tranquilli perché non ho scelta».

Le parole nei confronti dei due nuovi arrivati sono cambiate rispetto ai primi tempi. Se all’inizio si avvertiva netta la voglia di pungolare da parte del tecnico, adesso c’è solo miele: «Sansone e Rodriguez sono due ragazzi venuti qui non con motivazioni vere, di più. Ai giocatori che arrivano a gennaio io non chiedo di fare le cose secondo gli insegnamenti tattici miei, dico di giocare secondo il loro istinto sennò rischiano di non combinare niente. Poi generalmente passano un periodo in cui non sono né carne né pesce e alla fine mettono a punto i meccanismi nuovi».

Sansone o Eder resta dunque un dubbio non sciolto, almeno pubblicamente. Mentre è più difficile che possa trovare spazio Rodriguez, almeno fino a quando De Silvestri giocherà in questa maniera. Sceglierà Rossi, ma dalla panchina domani guiderà Limone, il Muto.