L'attesa è terminata: la Sampdoria ha presentato questa mattina in Comune la sua idea di stadio, da costruire in zona Fiera. Un impianto da trentamila posti, con un migliaio di parcheggi e un nuovo palazzetto dello sport per trenta discipline sportive, opera quest'ultima che la città attende da quasi 60 anni. Il primo approccio è stato positivo. Il presidente Garrone e l'amministratore delegato Sagramola, uno che di stadi da costruire se ne intende dopo il progetto di Palermo, sono usciti da poco dalla riunione con la Commissione Urbanistica e sport azzardando qualche sorriso. A parlare è stato il presidente Garrone: 'Incontro positivo, è servito per dare un quadro organico di quello che abbiamo pensato ai membri della commissione, che fino ad ora avevano saputo le cose solo dai giornali'.

Un nuovo stadio è possibile, dunque, anche se lo stesso Garrone ha poi frenato: 'Siamo ancora lontani dall'iter realizzativo'. Ma in una città che da dieci anni respinge ogni possibile idea di un nuovo impianto, aver iniziato a parlarne in maniera concreta è già qualcosa. Il figlio Edoardo insegue il sogno del padre Riccardo, uno dei primi in Italia a parlare di stadio di proprietà. Un'idea geniale che tutti stanno riprendendo, e che qualcuno ha già realizzato (che sia stata la Juve dell'ex blucerchiato Marotta sembra qualcosa in più di una semplice coincidenza). Le amministrazioni genovesi precedenti non hanno mai creduto nell'idea di Riccardo Garrone, ma ora qualcosa sembra cambiato e, forse, il sogno del compianto ex presidente diventerà realtà. Il primo passo è stato fatto, ora è il momento di battere il ferro fino a quando è caldo. Nei prossimi anni le televisioni con ogni probabilità non allargheranno più i cordoni della borsa come una volta, e bisognerà trovare una nuova fonte di guadagno. La stadio alla Fiera deve nascere anche per questo motivo: senza di esso, la Sampdoria non potrà neanche più sognare di diventare grande.