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    Sampdoria, Bereszynski: 'Mi cercava l'Inter, ma qui sono felice'

    Sampdoria, Bereszynski: 'Mi cercava l'Inter, ma qui sono felice'

    • Lorenzo Montaldo
    A Genova in molti al termine della scorsa stagione temevano di perdere Bartosz Bereszynski. Il terzino destro è stato una delle sorprese più positive del campionato della Sampdoria: sempre pronto, attento, il laterale si è rivelato uno dei migliori elementi della difesa di mister Giampaolo. Molte società lo cercavano, alla fine però 'Beres' è rimasto alla Samp. Di questo, della tragedia di ponte Morandi e di molto altro ha parlato il giocatore in un'intervista concessa a laczynaspilka: "Abbiamo ricevuto molti messaggi in cui ci chiedevano se tutto andasse bene. I giocatori della Sampdoria non sono soliti utilizzare quel ponte così spesso, è il percorso che porta all’aeroporto. Ho parlato con Piątek che gioca nel Genoa e ho scoperto che è la strada che faceva quotidianamente per arrivare al campo di allenamento. Quel giorno avevano la seduta nel pomeriggio ed è stata una fortuna perché se fosse stata al mattino sarebbe potuto essere lì. Entrambe le squadre hanno preso parte ai funerali organizzati dalla città. È stato un momento molto difficile, molti giovani sono rimasti uccisi. La vista dei genitori che hanno dovuto salutare i propri figli è stata scioccante. Per due o tre giorni mi sono sentito a disagio, sebbene non conoscessi personalmente nessuna delle vittime". 

    Bereszynski adesso è già in clima derby, anche se conosce molto bene il 'collega' rossoblù Piatek: "In Polonia solo dopo la morte di Giovanni Paolo II i tifosi si trovarono uniti. Tra giocatori non abbiamo rivalità, non ci sono divisioni. È ovvio che i derby hanno il loro sapore e durante i novanta minuti si dimenticano le amicizie e si lavora sul campo con tutte le loro forze. Con Piatek ho avuto occasione di parlare delle differenze tra i nostri club. Al Genoa si dà meno enfasi alla tattica, ad esempio. Sono felice che possa dimostrare quanto sia importante per la squadra, gli auguro il successo tranne che nelle due partite contro la Sampdoria" riporta Sampnews24.com.

    Dal punto di vista tattico, la Samp ha subito poche variazioni: "Per quanto riguarda il nostro sistema di gioco nulla è cambiato: corsa, tattica, corsa, tattica e ancora tattica. Giocheremo sempre con il 4-3-1-2 ma senza ali. Son arrivati due nuovi giocatori come difensori centrali – Colley e Tonelli -, ma sono sicuro che Andersen si farà valere. Ricorda Skriniar per lo stile di gioco. Giocherà tante partite questa stagione". Bereszynski ha rivelato anche un retroscena di mercato che lo coinvolge in ottica Inter: "Per quanto mi riguarda è vero che il mio nome stava girando sul mercato, ci sono stati contatti con l’Inter, ma non mi strappo i capelli. Sapevo di essere stato considerato, ma a Milano avevano altre priorità. Alla fine è arrivato Vrsaljko, ma io sono felice alla Sampdoria e conto di fare una buona stagione".
     
    Il polacco ha raccontato anche alcune possibili sorprese a livello tattico nella Sampdoria, parlando della campagna acquisti: "Ci sono stati tanti cambiamenti: molti giocatori vanno, altri arrivano. La squadra è sempre in evoluzione, dobbiamo accettarlo. Della scorsa stagione, nel mio reparto sono rimasti sono Regini, che si è rotto il crociato, Sala e Murru oltre al già citato Andersen. A centrocampo è partito Torreira che era il cervello della squadra. Il club ha ingaggiato Vieira dal Leeds United, che nonostante la sua giovane età ha già una vasta esperienza in campionato. C’è anche l’idea di cambiare la posizione a Praet. Dopo un piccolo rodaggio, può essere un grande vantaggio per il nostro team. Ci sono tanti giocatori che possono sostituire Torreira. In attacco abbiamo quattro attaccanti: Kownacki, Defrel, Caprari e Quagliarella. Caprari avrebbe dovuto fare il trequartista, ma alla fine è arrivato Saponara. Sono convinto che Kownacki giocherà molto di più e segnerà tanti gol. Per quanto mi riguarda è vero che gli esterni di difesa sono in campo per difendere, ma al giorno d’oggi giocano anche in propensione offensiva. Sebbene noi giochiamo senza ali, non ho così tanto spazio. Mi attira prendere campo - conclude Bereszynski - e non nascondo che mi piacerebbe essere più offensivo".

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