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  • Sampdoria: Dodò, 5 milioni e mezzo di rimpianti

    Sampdoria: Dodò, 5 milioni e mezzo di rimpianti

    • Lorenzo Montaldo
    L'ultima prestazione offerta da Dodò con la maglia della Sampdoria è stata forse la peggiore in assoluto da quando l'esterno brasiliano veste la divisa blucerchiata. E pensare che neppure un anno fa, appena approdato alla corte di Montella, l'esterno ex Inter aveva evidenziato numeri interessanti, che gli avevano garantito subito considerazione e fiducia da parte del pubblico doriano. Oggi, un campionato e mezzo più tardi, di Dodò è rimasto solo il rimpianto di quello che il giocatore sarebbe potuto essere, ma non è diventato. O meglio, 5 milioni e mezzo di rimpianti.

    Tanti sono i soldi che sono serviti per assicurarsi il suo cartellino dall'Inter: prestito con obbligo di riscatto, che dovrà essere esercitato a giugno. E la Sampdoria, che già aveva tentato di piazzarlo a gennaio senza successo, si ritroverà con una situazione di mercato difficile da sbrogliare. Giampaolo ci ha provato sino all'ultimo, a rivalutare e a riconsegnare agli onori delle cronache del campionato un giocatore che è solo una lontana ombra del laterale che si è guadagnato persino la maglia della nazionale brasiliana. Di quel Dodò oggi rimane ben poco. Il ruolo di terzino con compiti difensivi non gli si adatta, va detto, ma Giampaolo ha provato in ogni modo a 'scomporlo e ricomporlo' (parole del mister) così da formare un calciatore nuovo, diverso. Un terzino con quella tecnica, se sapesse difendere, allora sì che sarebbe stato spendibile sul mercato. Dodò però il compito non lo ha affatto imparato, così come non ha appreso i fondamentali della linea difensiva su cui Giampaolo ha fatto ripetizioni private e anche piuttosto intense.

    Non pare essere nemmeno più una questione tattica, quanto piuttosto mentale. Il giocatore arrivato a Genova, ormai, è entrato in una spirale da cui è difficile uscire. Ingrigisce in panchina per una stagione, perde convinzione e fiducia nei suoi mezzi, e di conseguenza quando Giampaolo decide di dargli un’opportunità, gira a vuoto.  Come interrompere questo circolo vizioso? Ci sono due strade. La prima, ovviamente, è la cessione. La Sampdoria a sinistra in questo momento ha una voragine, come detto aveva già provato a intraprendere questa strada a gennaio senza successo – complice anche l’ingarbugliata situazione del cartellino, formalmente dell’Inter ma virtualmente già della Samp – e potrebbe provare a cercare una nuova sistemazione al giocatore in estate. Compito arduo, il calciatore ha (giustamente, dal suo punto di vista) alcune pretese sulla possibile meta e un ingaggio non semplicissimo da gestire. Giampaolo ha provato proprio in quest’ottica a rilanciarlo ma senza successo, anzi, ottenendo l’effetto contrario:  le ultime prestazioni di Dodò in blucerchiato potrebbero aver scoraggiato eventuali pretendenti. L’altra via, altrettanto difficile da ipotizzare, è quella di una rinascita di Dodò a Genova. Un’eventualità remota, ma il caso di Barreto, lento e impacciato lo scorso anno ma determinante in questa stagione, crea un precedente a cui aggrapparsi. La trasformazione del paraguaiano lascia un flebile lumicino di speranza, destinato però a spegnersi perchè il futuro di Dodò, al 99%, sarà lontano da Genova e dalla Sampdoria. A Ferrero rimarranno soltanto 5 milioni e mezzo di rimpianti per un giocatore che avrebbe potuto dare molto, molto di più.

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