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    Sampdoria, Ferrero: 'Dopo la Juve sono salito sul pullman... Mercato? Non vendo nessuno'

    Sampdoria, Ferrero: 'Dopo la Juve sono salito sul pullman... Mercato? Non vendo nessuno'

    • Lorenzo Montaldo
    Fine anno movimentata per la Sampdoria e per Massimo Ferrero. La striscia positiva è stata interrotta tra le polemiche del match dello Juventus Stadium, e nel frattempo c'è anche il mercato a tenere banco in casa blucerchiata. Argomenti, quelli del Var e delle possibili trattative, a cui il numero uno doriano non poteva sottrarsi.

    In un'intervista rilasciata a Il Secolo XIX Ferrero ha sottolineato la buona prestazione della squadra di Giampaolo al cospetto dei bianconeri: "Io lo sapevo che eravamo forti e infatti dopo la partita sono salito sul pullman e ho fatto i complimenti uno ad uno a tutti i giocatori dicendogli che sono orgoglioso di come hanno affrontato la Juve senza timore" ha detto il Viperetta. "Stiamo anche rispondendo ai gufi che dopo qualche partita ci davano per finiti".

    Sul mercato, Ferrero è categorico: "L'ho già detto: non vendo nessuno. Il gruppo di base è forte, unito e resterà questo. Al massimo vedremo se ci sarà l'occasione di fare qualche operazione in entrata di prospettiva, come altre degli anni scorsi. Dove possiamo arrivare? Se fosse per me sapete che sognerei sempre ma ormai conosco i meccanisimi del calcio e devo dire che puntiamo a migliorarci sempre: crescere nei risultati del campo, dei conti, degli impianti. Europa? Non rispondo, non ci casco".

    L'intervista si chiude poi sull'argomento caldo di questi giorni, ossia il Var: "Adesso c'è un problema: non si può pensare di interrompere la partita sei-sette volte anche per episodi minimali, l'arbitro principale in questo modo perde l'autorità ed è lui che vive nell'anima del match e può sentirlo. Premetto che l'arbitro Valeri è bravissimo ma qui il discorso va oltre Juve-Samp: questo non è più solo calcio, è calcio rielaborato. C'è anche un problema di adeguare alla tecnologia gli stadi e il posizionamento delle telecamere, perchè pure questo fa la differenza: l'angolo di ripresa, la prospettiva. Ci sono mille variabili. Arbitrare è uno dei mestieri più difficili al mondo - conclude Ferrero - ma hio l'impressione che abbiamo perso la naturalezza dello sport".

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