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  • Sampdoria: Giampaolo è il nuovo Boskov?

    Sampdoria: Giampaolo è il nuovo Boskov?

    • Vittorio Niccolai
    Un 2-0 è un 2-0, e quando fai 2-0 vinci: questa la logica di Vujadin Boškov, che nel 1991 guidò la Sampdoria al suo primo e unico scudetto; questa la logica del gruppo di Giampaolo, che con i gol di Ramirez e Quagliarella ha steso il Genoa nel derby di sabato scorso. I 23 punti in 11 giornate si traducono nel miglior avvio di sempre per i blucerchiati, a sole cinque lunghezze dalla zona Champions. "L'Europa? L'anno scorso abbiamo fatto 46 punti, la rosa è cambiata molto. Inutile fissare obbiettivi, ma di sicuro vogliamo migliorarci", le parole del tecnico di Giulianova. La Lanterna di San Benigno illumina e celebra il pescatore ("baciccia" in dialetto) sampdoriano: i contorni e i punti di forza della sua squadra, in questa prima parte di stagione, sono nitidi.

    I GIOCATORI - Davanti a Puggioni e a un Viviano appena recuperato, la difesa a 4 è affidabile. Regini e Ferrari non fanno rimpiangere Skriniar, aiutati da un Silvestre in piena maturità; il pacchetto dei terzini, con Strinic e Sala figurine pregiate, è una sicurezza. A centrocampo sgambettano dei ragazzini che, quando giocano, fanno impressione: se ognuno avesse un potere preciso, come nell'universo Marvel, si parlerebbe della concentrazione di Torreira, dell'intelligenza tattica di Linetty, della visione di gioco di Praet. Tanto per chiarire, il più anziano dei tre supereroi blucerchiati è un classe 1994 (Praet). Davanti a loro, sulla trequarti, brilla Gastón Ramirez, ma la profondità dalla mediana in su è da acquolina in bocca: Giampaolo può contare in ogni momento sull'esperienza di Barreto e la qualità tecnica di Caprari e Alvarez. In attacco un Quagliarella a sette marce mostra una fame da canterano, e non è una sorpresa vista la carriera di gol e sacrifici; Zapata, all'ottava stagione in Italia, cerca il salto definitivo, e i due assist e il titolo di MVP nel derby non fanno che rendere più solida la fiducia.

    LO SGUARDO DI GIAMPAOLO - È delizia (e croce) del tecnico evidenziare le qualità dei singoli. Terzo derby vinto su tre disputati e, quest'anno, sette vittorie su undici partite. Giampaolo sta lucidando il suo diamante. La Sampdoria non gioca coi numeri del 4-3-1-2, ma su un principio di gioco: la compattezza. In fase di non possesso la densità è chiusura degli spazi. Tre linee di pressing (e di attesa), strette e corte, saturano le traiettorie centrali e spingono il gioco avversario sulle fasce. In fase di possesso la densità è apertura degli spazi. La costruzione parte dai difensori; i centrocampisti arretrano per prendere palla e attirano la pressione degli avversari, allungandone le fila. La vicinanza permette passaggi corti, combinazioni, triangoli. Oltre al giocatore che effettua il passaggio e a quello che lo riceve, c'è sempre il terzo comodo, che attacca lo spazio ed è libero per lo scarico. I centrocampisti portano a spasso i marcatori e ripuliscono le vie centrali, che terminano sui piedi del trequartista o dei due attaccanti. La caratura tecnica è elevata: ogni calciatore è in grado di impostare e far ripartire l'azione. E proprio perché vive nello spazio, il gioco della Sampdoria si allarga anche sulle fasce, da dove piovono cross e filtranti per l'area di rigore, sempre aggredita da almeno tre giocatori. Qui è Zapata, e non Quagliarella, il nuovo punto di riferimento: questo rende l'italiano più imprevedibile e capace di svariare sul fronte d'attacco, insieme a Ramirez. Il risultato è una squadra solida e briosa. Vedere giocare Sampdoria è come ascoltare bella musica, per dirla con Boškov. Ma la firma, stavolta, è quella di Giampaolo.

    L'AMBIENTE -  La conferma arriva dai tifosi, che si divertono e mostrano di non dimenticare chi li ha fatti divertire. “Per sempre nella mente dei ragazzi della Sud, per sempre Paolo Mantovani” è l'omaggio della curva al compianto presidente dello scudetto sampdoriano. Quello attuale, Massimo Ferrero, gongola: “Sono molto felice perché in questa città vincere un derby è una roba indescrivibile”. La soddisfazione e l'entusiasmo saldano insieme il popolo dei tifosi e la società. Il lavoro di Pradè e Osti, anche in fase di mercato, sembra aver rafforzato il progetto di Giampaolo. Sono partiti (bene) giovani come Skriniar e Schick, sono arrivati Zapata, Caprari, Verre, Ramirez, Strinic; ovvero, si sono perse delle sicurezze ma si è guadagnato in motivazione e voglia di stupire. Doti che serviranno: a eccezione dell'Inter, c'è ancora da affrontare tutte le squadre che si trovano più in alto in classifica. Napoli, Juventus, Lazio e Roma. Dopo la sosta per le nazionali si riparte dal Ferraris, contro i bianconeri campioni in carica. Con una certezza: da Boškov a Giampaolo, il filo conduttore è la forza dell'evidenza. L'italiano, oggi: “Vi racconto solo cosa dico alla squadra ogni giorno: domani ci aspetta un allenamento più intenso”. Il serbo, ieri: "Loro come noi, due gambe e undici giocatori in campo. Più di noi hanno solo le Fiat".

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