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  • Sampdoria, con Mihajlovic è rivoluzione permanente

    Sampdoria, con Mihajlovic è rivoluzione permanente

    • Matteo Oneto

    Il presidente Edoardo Garrone torna a prendere in mano le redini della Sampdoria e in molti tremano. L’esonero di Delio Rossi e la scelta in prima persona di Mihajlovic è un segnale forte per tutti coloro che fino ad oggi si sono occupati della società di Corte Lambruschini. Il primo ridimensionamento è stato quello del direttore sportivo ombra Pavone. E’stato lui l’ultimo giorno di mercato  a scegliere Barillà per coprire il buco a sinistra, non proprio un colpo da un milione di dollari e anche per queste valutazioni non sarà più il braccio destro di Carlo Osti ma tornerà a fare l’osservatore. A tremare è anche il direttore sportivo, le scelte sul mercato non sono piaciute, per ora è ancora alla guida delle trattative ma ci sono dei dubbi sul fatto che sarà lui a gestire il mercato di gennaio. A suo favore gioca che nessuno è stato ancora contattato per sostituirlo, nella sezione dei contro c’è la gestione negativa degli incroci di mercato da agosto fino alla fine del mercato estivo. Sul banco degli imputati è finito anche l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola, ma i suoi compiti vanno al di là del campo (stadio e centro sportivo sono i due progetti da seguire con più interesse) e quindi la sua posizione sarebbe abbastanza salda.

    Se Garrone sta ancora ragionando sulla rivoluzione societaria, Mihajlovic lavora per quella sul campo. Trentuno giocatori sono troppi. Alcuni andranno altrove dopo che il tecnico avrà ben chiaro su chi potrà contare da qui fino a fine stagione. Le prossime settimane saranno decisive per i vari Da Costa, Fiorillo, Fornasier, Rodriguez, Poulsen e Renan. Al contrario di Maresca, pienamente reintegrato e possibile titolare già da San Siro, questi dovranno dimostrare a Bogliasco di poter rimanere altrimenti verranno ceduti.

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