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    Sampmania: A.A.A. Rinforzi cercansi (urgentemente)

    Sampmania: A.A.A. Rinforzi cercansi (urgentemente)

    • Lorenzo Montaldo
    Non so se eravate allo stadio ieri per Sampdoria-Viterbese. Nel caso non siate riusciti a vedere il match, ve lo sintetizzo così: il primo tempo, un'agonia. Seconda frazione leggermente più divertente, ma vi garantisco che ad un certo punto l'idea di ulteriori 30 minuti di supplementari sapeva veramente di tortura. E non per colpa della Viterbese, sia chiaro. L'undici di Lopez ha messo in pratica alla perfezione quello che fanno tutte le formazioni che affrontano la Samp di Giampaolo da un anno e mezzo a questa parte:  densità assoluta in mezzo al campo, tanto la Samp sulle fasce non attacca nemmeno per sbaglio, reparti corti e centrocampisti che si abbassano a prendere il trequartista doriano o a raddoppiare sugli attaccanti. Tre accorgimenti semplici, ma che hanno annullato il potenziale offensivo di una Samp ancora arrugginita, costretta a vivere di giocate individuali e del maggior tasso tecnico dei suoi elementi. Anche se ieri, questo bagaglio di qualità non si è visto poi molto. Complimenti ai gialloblù: ha avuto coraggio, intensità e grande grinta. Un lampo sull'asse Caprari, Ramirez e Jankto ha rischiarato la Samp nella sera del suo 72° compleanno, ma i tifosi doriani si aspettavano ben altro, specialmente a fronte di un avversario sulla carta modesto. 

    Attenuanti ovviamente la Samp ne ha, altrimenti non si giustificherebbero le due categorie di differenza che intercorrono tra Praet e Defrel rispetto a Vandeputte e Zerbin. La preparazione ha lasciato le gambe dei blucerchiati imballate, come spesso succede al termine del ritiro. A dimostrarlo c'è lo scarso dinamismo di gente come Praet o Defrel, o l'indolenza di Ramirez (che pure ha sopperito con un paio di giocate di classe: splendida punizione, e bellissima azione per l'1-0 dei padroni di casa). Vanno sottolineati anche i meriti della Viterbese, ben schierata  e pronta alla partita della vita, senza dimenticare che gli ospiti sono squadra maggiormente rodata e già 'pronta'. Però, la Samp ha ancora parecchie lacune evidenti, e questa non potrà essere la formazione che affronterà la Fiorentina. Tra una settimana comincia il campionato, e presentandosi così la Samp rischia seriamente l'imbarcata. E' ancora 'calcio d'agosto', vero, ma purtroppo adesso il 'calcio d'agosto' vale come calcio vero. E i tempi stringono, eccome: la Serie A comincia adesso.

    COSA VA – Partiamo dalle note liete, altrimenti sembra che, da buon genovese, abbia solo voglia di 'mugugnare' dopo una sola gara ufficiale. La novità più bella di questo Samp-Viterbese è la cintura centrale tutta nuova: Colley e Andersen mi hanno favorevolmente colpito. Il gambiano in particolare. Mi avevano detto che fosse fisicamente straripante, ma non pensavo così tanto. Gli avversari erano modesti, vero, ma di testa le ha prese tutte lui. E in un paio di chiusure ha recuperato un paio di metri agli attaccanti ospiti semplicemente allungando la falcata. Che bella prima impressione. Diverso Andersen, più compatto e 'nordico' come tipo di difensore. Pochi fronzoli, qualche piccola sbavatura, ma qualità a bizzeffe. Mi ha colpito molto anche Jankto: al di là del gol rocambolesco, il ceco ha provato continuamente a lanciarsi verso il cuore dell'area di rigore. L'imbucata era un fondamentale di cui eravamo totalmente sprovvisti l'anno scorso: questo giocatore è perfetto per questa soluzione. Positivo anche Caprari al momento del suo ingresso in campo. E' sempre un po' arruffone, ma è rapido, veloce di gamba e sgusciante. Se trova continuità può essere un'ulteriore arma da sfruttare nel corso della stagione. Magari a gara in corso.

    COSA NON VA – Alla Sampdoria mancano ancora tre pedine fondamentali, ed è argomento noto: un centrale, un regista e una punta. La lacuna in difesa si è sentita poco, le altre si sono notate eccome. A centrocampo è stato adattato Barreto, prestato al ruolo di regista. Ovviamente, i tempi di gioco non sono quelli di un 'play' vero e proprio, e il confronto con Torreira è impietoso. La manovra raramente passava dai piedi del paraguaiano, che pure non avrebbe neppure disputato una brutta partita. L'ex Palermo si è messo a disposizione, ci ha provato, ha regalato anche qualche spunto interessante, ma semplicemente non è in grado di catalizzare le attenzioni dei compagni come faceva Torreira. Il continuo fraseggio in orizzontale, poi, ha fatto il resto. Speriamo che Ekdal sia l'innesto giusto in questo senso. Praet ha giocato sottoritmo, faticando non poco a trovare spunti e iniziative. In avanti, Defrel è stato praticamente impalpabile, al di là di una conclusione poco prima di uscire, e lo stesso può dirsi di Kownacki: "Appesantito", lo ha definito Giampaolo. Il ragazzo le qualità le ha, eccome. Può diventare davvero impattante. Ma la paura che sia ancora troppo acerbo un po' ce l'ho. E poi è mancato Quagliarella, non al meglio e quindi risparmiato dal mister in vista della Fiorentina. Ma se la Sampdoria si ritrova agli albori della stagione 2018-2019 a dipendere ancora esclusivamente dalla verve del 35enne 'Quaglia', qualche aspetto su cui lavorare c'è ancora.  "Un attaccante arriverà, tranquilli" ha detto nel post partita Giampaolo. La '9' è sempre libera, speriamo che la prenda uno con quelle caratteristiche, perchè ne abbiamo un gran bisogno.

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