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  • Sampmania:| Casa dolce casa

    Sampmania:| Casa dolce casa

    • Matteo Oneto

    La Sampdoria torna a casa dopo la seconda beffa europea consecutiva. Il gol al 90' di Dzsuzsak fa sicuramente meno male di quello di Rosenberg, soprattutto per il pareggio ottenuto in casa della favorita del girone di Europa League, ma abbassa il morale dei ragazzi di Di Carlo, ancora una volta ad un passo dal grande risultato internazionale.

    Domenica sera si torna a casa, lontani dalla 'zona Sampdoria' e dai fantasmi del 90' minuto. A Marassi i blucerchiati continuano la propria corsa senza mai incepparsi: l'ultima sconfitta è data 18 gennaio 2009, quando una doppietta di Bresciano regalò i tre punti al Palermo. Dopodiché tutti si dovettero inchinare alla legge di Marassi: l'Inter di Mourihno spazzata via dal gol di Pazzini, Juve e Milan colpite dai gemelli Cassano e Pazzini. Infine il 15 maggio 2010 è toccato al Napoli. Partita tesa, la posta in palio è altissima, Marassi spinge e Pazzini incorna il gol che vale un sogno: la Champions League.

    Si riparte proprio dagli azzurri, fatta eccezione per la vittoria di inizio stagione contro la Lazio. Ricordi straordinari da cancellare in fretta, perchè nel calcio di oggi non c’è tempo per fermarsi. Tre giorni dopo Eindhoven ecco il ritorno di Mazzarri e dei tanti ex, Maggio e Campagnaro su tutti, a cui la Sud ha voluto davvero bene. La Samp in tre mesi si è completamente rinnovata ma non ha perso di vista il suo punto forte: il suo stadio. Di Carlo riparte da qui per cancellare un'altra delusione, affidandosi al carattere dei suoi ragazzi, dimostrato ampiamente in questo inizio di stagione, e alla voglia di continuare a stupire tutti coloro che non credevano alla campagna acquisti e alle scelte della dirigenza.

    L'allenatore di Cassino ritroverà Pazzini e Guberti; ha ancora il dubbio Poli, che difficilmente verrà schierato se non altro dall'inizio, ma può contare su di un rigenerato Daniele Dessena. Ma più di tutto potrà fare affidamento sull'atmosfera magica del 'Ferraris'. Negli ultimi anni i blucerchiati hanno costruito qui le proprie imprese senza mai guardare troppo in faccia il proprio avversario. Almeno sotto questo punto di vista, la Samp è rimasta è la stessa di quel 15 maggio 2010.

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