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  • Sampmania: Eto'o, Gardi e Samp, risolvetela tra di voi

    Sampmania: Eto'o, Gardi e Samp, risolvetela tra di voi

    • Lorenzo Montaldo
    Diciamo la verità, chi di voi non era felice al momento dell'ingaggio da parte della Sampdoria di Samuel Eto'o? Io lo ero. Sentire nella stessa frase la parola 'blucerchiato' e il nome Eto'o, ossia quello di uno degli attaccanti più forti dell'ultimo decennio, per quanto sul viale del tramonto, mi entusiasmava.

    C'è poco da fare, i colpi ad effetto ed i grandi nomi non lasciano indifferenti. Il rendimento effettivo sul campo, poi, è un'altra cosa (anche se le due giocate geniali ammirate a Roma e con il Milan sono ancora impresse negli occhi, così come il gol da Europa League con l'Empoli). Ad oggi però mi sento di dire solo che è stato un peccato.

    Peccato che il numero 99 se ne sia andato così presto da Bogliasco, peccato soprattutto che il suo addio si sia tinto di risvolti stucchevoli e quasi nauseanti. La vicenda Olinga, ormai, la conosciamo tutti. Si tratta di una situazione che procede da sola, quasi parallela al normale corso sportivo della Samp e di Eto'o. Non vogliamo entrare nel merito della ragione e del torto. Ci sono organi competenti all'opera, mentre si procede a colpi di dichiarazioni a televisioni e giornali, comunicati stampa e denunce più o meno velate. L'ultimo atto è stato rappresentato dall'accusa di minacce rivolta a Ferrero da George Gardi, manager del campione camerunense. 

    Chi conosce la Sampdoria, il suo stile e la sua storia, sa quanto possa far male sentire il nome del club genovese accostato a vicende di questo genere, in senso bilaterale si intende. E allora viene spontaneo un invito. Risolvetela tra voi. Senza mettere in piazza contratti, affermazioni piuttosto pesanti rivolte prima ad una e poi all'altra controparte, comunicati stampa e prove più o meno tangibili.

    Gli organi preposti non mancano anzi, forse sono persino in sovrannumero. Sciacquate i panni sporchi in casa, accertate da che parte stia la ragione e poi fateci conoscere il verdetto. E questo ovviamente non vuole essere un atto di accusa nei confronti di quelli che mi piacerebbe poter definire forse con un pizzico di arroganza 'colleghi', che riportano la notizia (se intervisto il manager di Eto'o, lo scrivo). 

    Questo editoriale vuole essere più che altro uno sfogo contro l'eccessiva mediaticità che di questi tempi accompagna la Sampdoria. Alle volte non è necessario conoscere proprio tutto quanto. Alcune dinamiche possono anche rimanere private, almeno finchè non sono accertate e provate dalle sentenze emesse da chi ha la competenza per giudicare. E' una lezione che forse Eto'o, Gardi, Ferrero e questa Sampdoria dovrebbero imparare.

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