Il mercato frizzante non c’è stato. Le parole del presidente Garrone alla fine della stagione scorsa avevano fatto sobbalzare molti sulla sedia. Le intenzioni però sono rimaste tali e nella realtà si è badato molto al sodo e poco ai sogni. Per inciso la Sampdoria non ha mai fatto un mercato frizzante, preferendo la rigidità dei conti alla voglia di farsi un regalo costoso, se si escludono le trattative Pazzini-Cassano. Altri tempi, altri obiettivi e altro bilancio. La serie B è costata e costa ancora carissimo alla Sampdoria che raggiunge la sufficienza dopo la finestra estiva solamente grazie al colpo Gabbiadini.

La telenovela con la Juventus sembrava infinita, Carlo Osti e Delio Rossi però non si sono arresi, andando fino in fondo senza mai cercare strade alternative se non per mettere pressione alla Juventus. Gabbiadini è già diventato l’uomo della provvidenza e se continua ad essere questo in attacco i tifosi possono dormire sonni tranquilli.

Tutto il resto è stato noioso e decisamente poco scoppiettante. La prima fase ha portato due grandi operazioni come quelle di Regini e Sansone, il primo se verrà utilizzato nel suo ruolo potrebbe anche soffiare il posto a qualche titolare. Poi più niente o quasi fino all’ultimo giorno in cui si è sostituito il nazionale Poli con il vichingo Bjarnason, buon colpo ma come livello scende e non ci poco. L’operazione Barillà sembra essere molto sensata e fa chiudere il bilancio a sinistra con un saldo se non positivo almeno di parità. E’partito Estigarribia, è arrivato Barillà, un comprimario al posto di un altro, l’ex Reggina sembra però avere molta più voglia di emergere rispetto al predecessore.

Guardando al bilancio l’operazione più importante è stata in uscita. Sergio Romero al Monaco permette alla Samp di risparmiare 1,7 milioni all’anno. Nell’ottica del pareggio del bilancio è davvero un super colpo. Al suo posto c’è Da Costa che regala affidabilità ma non punti in classifica. Meglio di niente.

La Samp di oggi rispetto a quella della scorsa stagione è più giovane, mettendo a confronto le rose, ha un monte ingaggi di nuovo sostenibile e una nuova stella: Manolo Gabbiadini. La salvezza sarà cosa dura, per i blucerchiati come per tutte le altre, ma il saldo di bilancio è lievemente positivo. Il segno più è definitivo se si guarda alla panchina: inutile dire che la conferma di Delio Rossi rappresenta una sicurezza per il presente e per il futuro.