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  • Sampmania:| Rimandati a gennaio

    Sampmania:| Rimandati a gennaio

    Fuori dall'Europa ancora una volta quando il traguardo sembrava vicino. Toivonen come Rosenberg, il Psv come il Werder, stessa Samp capace di incantare e poi di sciogliersi come neve al sole in pochi minuti. Gioirà chi credeva che questa Coppa fosse solo un impiccio, gli altri dovranno ancora una volta tenersi la proprio delusione per sé aspettando che il campionato risollevi il morale. Una cosa è certa, dopo il pareggio contro il Milan, la sfida contro gli olandesi sarebbe dovuta essere una prova di maturità in cui la Samp (tutta) è stata per lo meno rimandata a gennaio. In campo vanno i giocatori, e allora iniziamo da loro.

    Primo tempo da squadra vera, tanta corsa, buone giocate, il gol di Pazzini e la capacità di imbrigliare una compagine più forte. Nella ripresa la faccia peggiore: sfilacciati, impauriti dalla carica degli avversari e per di più incapaci di reagire quando il biondo Toivonen infilava per la prima volta Curci. La spina dorsale c'è: Curci, Gastaldello, Palombo e Pazzini sono giocatori insostituibili che non tradiscono mai. Il problema è che a contornarli ci sono ragazzi non ancora all'altezza: Cacciatore ne è l'esempio lampante. Gara quasi sempre da sufficienza, intervallata da almeno uno svarione che costa il gol, ieri come dieci giorni fa a Lecce. La colpa non è sua ma di chi lo manda in campo, verrebbe da dire.

    E allora è giusto affrontare il discorso allenatore. Di Carlo alla prima in Europa è rimandato con molte scusanti. In campo mette Cacciatore perché non ha altro, così come quando c'è bisogno di spingere non può mettere un attaccante perché in panchina non ce ne sono. Certo che forse qualcosa di più si poteva rischiare quando sull'1-1 già si sapeva che l'Europa era appesa ad un filo. Poco coraggio nella scelta di togliere Koman per mettere Guberti, giocatori simili che non possono cambiare la partita da soli ma che insieme avrebbero potuto assicurare maggiore qualità. Rimandato anche lui, consapevole che da ora in poi senza la coppa dovrà far vedere qualcosa in più in campionato.

    Infine la società. A questa squadra manca qualcosa. Pensiero che corre verso Cassano subito stoppato: Antonio era uno dei cardini quando il gruppo è stato costruito, lui ha voluto rovinare tutto, pagherà le conseguenze, alla Samp non deve più interessare. A gennaio Gasparin e Tosi dovranno intervenire su giocatori già pronti: serve qualcuno che riesca ad innescare i compagni negli ultimi venti metri di campo e un esterno capace di cambiare passo e saltare l'uomo. Garrone non dovrà tirarsi indietro e i due dirigenti dovranno dimostrarsi più mobili rispetto al torpore estivo. Tutti rimandati a gennaio, sperando che il derby, datato 19 dicembre, porti entusiasmo e voglia di studiare. Altrimenti a giugno ci saranno molte bocciature.

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