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  • Sampmania: una bella sgambata (ma quel Kownacki...)

    Sampmania: una bella sgambata (ma quel Kownacki...)

    • Lorenzo Montaldo
    Parliamoci chiaro: la Coppa Italia è stata poco più di un'utile sgambata. Troppo ampio il divario tra le seconde linee della Sampdoria e quelle del Pescara, troppo rodato e collaudato il gioco blucerchiato per pensare che la partita si potesse riaprire. La squadra di Giampaolo approfitta del test infrasettimanale per prendere coraggio in vista della battaglia di domenica contro la Lazio, e per recuperare un po' della fiducia minata dalla sconfitta di Bologna. Massimo risultato con il minimo sforzo, e va bene così perchè Samp-Pescara è pur sempre una partita ufficiale, utile per 'fare statistica' e per provare alcune soluzioni che possono tornare utili nel corso del campionato. A maggior ragione se si tiene conto dei possibili infortuni e delle indisponibilità che durante una stagione interessano qualunque squadra, Samp compresa.

    Qualche buona indicazione dal 4 a 1 che i doriani rifilano a Zeman si può trarre. La nota più lieta di serata è la prestazione di Kownacki, nuovo gioiellino in rampa di lancio per Ferrero. Il 99 (numero non facile da portare a Genova) la porta la vede eccome. Lo testimoniano i 5 gol in 181 minuti tra campionato e Coppa: vuol dire trovare la rete ogni mezz'ora, una ogni 36 minuti per l'esattezza. Una media 'alla Schick', concedetemi la similitudine, anche se il polacco è un giocatore totalmente diverso dall'ex numero 14. Più fisico, forse anche più rapido, magari meno tecnico anche se la partita di Coppa ha evidenziato dei fondamentali interessanti, e che possono ancora crescere. A stupire in positivo sono stati i movimenti di Kownacki, con e senza palla. L'ex Lech Poznan non è utile solo negli ultimi 20 metri, ma ha dimostrato di avere gli occhi puntati anche sugli inserimenti dei compagni: per un centravanti non è una dote da poco. Quel Kownacki, insomma, non è niente male. Si merita un'altra occhiata approfondita. Frizzante anche Caprari, che rispetto al compagno di reparto sembra meno freddo a tu per tu con il portiere, ma un brevilineo così abile nel traffico può risultare prezioso contro squadre che chiudono gli spazi agli interpreti offensivi doriani.

    Per il resto è stata la solita Samp. Praet ormai non sbaglia un dribbling o un passaggio, mentre la classe di Ramirez non appartiene al sonnacchioso martedì sera di Samp-Pescara. In difesa, Silvestre è una garanzia ma anche capitan Regini ha dimostrato di essere cresciuto: un paio di chiusure del numero 19 – che non ha mai fatto mistero di prediligere il ruolo da centrale – sono state da manuale. Bisogna sottolineare anche la 'prima' di Capezzi con la maglia blucerchiata. Giampaolo lo sta facendo studiare da vice-Torreira, la strada per somigliare al regista uruguaiano è ancora lunga, ma il ragazzo è un classe 1995, dalla sua ha il tempo e la mentalità giusta: con questi due elementi a disposizione, Giampaolo ha dimostrato di poter creare dei capolavori. Capezzi lo ha capito bene. 

    Alla Samp chiedevamo una sola cosa: passare il turno, magari agevolmente e senza soffrire, per concentrarsi da domani sulla gara di domenica. Giampaolo ha portato a termine la missione in maniera perfetta, risparmiando i titolari e regalando un'iniezione di fiducia fondamentale alla sua squadra. Non c'era modo migliore per preparare la 15° giornata. Saranno novanta minuti in grado di sentenziare qual'è la reale dimensione della squadra genovese. Anche perchè l'impegno con la Lazio, squadra tecnica, che gioca sfruttando le corsie e storicamente ostica per la Samp, è forse uno dei più difficili della stagione. Per certi versi è persino più complessa della partita con la Juve. Una bella sgambata era quello che ci voleva.

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    @MontaldoLorenzo

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