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  • Sassuolomania: Sensi è ovunque. Numeri di un esordio strepitoso

    Sassuolomania: Sensi è ovunque. Numeri di un esordio strepitoso

    • Luca Bedogni
    Ci sono prime di campionato in cui il tuo acquisto più costoso, il più atteso e chiacchierato entra, tocca un pallone e segna la rete decisiva; altre in cui vorresti almeno pareggiare contro la tua ex squadra, ma per un rigore sbagliato all'ultimo non ci riesci, così non ti resta che sorridere alle telecamere; altre ancora in cui vai sotto di due gol contro una neopromossa, ma ti chiami Napoli e non te lo puoi permettere; poi ci sono le goleade, le stecche clamorose, le rimonte disperate e vane, così come i vantaggi illusori e gli assedi che prima o poi un gol ci scappa. Tutta questa varietà, è inutile negarlo, eccita e diverte, specialmente perché è imprevedibile: le squadra si aprono, si mostrano per quello che sono o per quello che sognano, illustrano, quando va bene, concetti di gioco nuovi o vecchi.

    Ma il Sassuolo visto ieri al Barbera, in un certo senso, faceva e non faceva parte di questa giostra. Per la condizione fisica e mentale in cui si trova, era nettamente favorito, non c'erano dubbi. Ciò nonostante abbiamo assistito ad una illustrazione programmatica della versione neroverde 2016/2017, cosa che non era ancora avvenuta in Coppa.

    L'utilizzo forzato e in un sol colpo di Sensi e Mazzitelli è stata la causa principale di questa meraviglia. Non so se ve ne siete accorti, ma il Sassuolo ha migliorato -e di molto- la fase del palleggio. I due ragazzi, al loro esordio in Serie A, si sono rivelati assolutamente pronti, proprio come avevano previsto allenatore e dirigenza. Fiducia ricambiata, ma anche qualcosa in più. Non hanno semplicemente sostituito Missiroli infortunato, Duncan squalificato, Pellegrini infortunato e Biondini a riposo. Hanno modificato leggermente il gioco del Sassuolo. Sono due mezzali intense, molto dinamiche e provviste entrambe di ottima tecnica.

    Sensi poi, mi ha davvero impressionato. L'esperimento di Di Francesco è allora giunto al termine: Stefanino può giocare insieme a Magnanelli. Il Sassuolo ne ricava un playmaker aggiunto, avanzato o allineato rispetto al capitano, dipenderà sempre dalla dinamica della manovra. Infatti tra lui e Mazzitelli era lui ad abbassarsi un po' di più per dar respiro al giro palla. Inoltre spingeva come un matto lungo la fascia sinistra, oppure si accentrava, svariando con assoluta libertà sulla trequarti. Diremo che grazie a Sensi il gioco del Sassuolo si fa più paziente e pronto ad affrontare squadre che si chiudono, come ad esempio ha fatto ieri il Palermo. Non va sottovalutato nemmeno il suo contributo in fase difensiva: con le sue 5 palle recuperate figura come il migliore della partita sotto questa voce, seguito immediatamente da Magnanelli a quota 4. Quantità e qualità, Sensi era semplicemente ovunque, e lo testimonia pure un altro dato, il totale di km percorsi dal ragazzo: 11, 419, stavolta secondo, tra le fila del Sassuolo, al solo e solito Magnanelli (11,83 km).

    Se volessimo poi esagerare con le statistiche metteremmo in luce i suoi 58 passaggi riusciti su 63 che, se confrontati con quelli di altri centrocampisti della Serie A, fanno notizia (Montolivo 28/39, Khedira 30/35, Paredes 52/56), o comunque non sfigurano (Strootman 71/72, Veloso 78/84, Vecino 74/82, Valdifiori 87/96); se confrontati invece con quelli del marziano Magnanelli (102/116), fanno capire tre cose: la prima che Conte ha sbagliato a preferire Motta a Magnanelli, la seconda che Stefanino ha di fianco un esempio raro, un maestro, la terza che il buon Sensi, a differenza di tutti gli altri qui nominati, ha toccato quel numero di palloni da mezzala, e quindi da una posizione meno nevralgica, in teoria meno centrale. Dunque, chapeau! Io mi sbilancio, esaltato, e dico che è più forte di Verratti. Ventura chiamalo presto, li vogliamo vedere insieme in mezzo al campo: sono i nostri Xavi e Iniesta. Concludo giustificandomi: ho parlato di Sensi perché del migliore in campo, di Berardi, -è sotto gli occhi di tutti con quei 5 gol in 4 partite- non ce n'era bisogno.. Del resto ho già scritto da qualche parte che questo sarà il suo anno.

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