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  • Scontro per Berardi, la verità: Juve e Inter entrambe fuorilegge. E lui...

    Scontro per Berardi, la verità: Juve e Inter entrambe fuorilegge. E lui...

    • Stefano Agresti
    Juve e Inter sono notoriamente e anticamente contrapposte. Calciopoli ha trasferito il loro scontro dal campo alla legalità, trasformando il rapporto: non più rivali, ma nemiche. Senza esclusione di colpi. Il caso Berardi è l’ultimo episodio e contiene tutti gli ingredienti necessari a infiammare gli animi perché contempla tutto ciò che i due club, anzi i due mondi si rinfacciano a vicenda: violazione delle regole, arroganza, prepotenza, scorrettezza. Cerchiamo di mettere ordine, ben sapendo che da entrambe le parti si avrà qualcosa da obiettare sulla nostra analisi. Ma ci siamo abituati: c’è chi ci dà degli juventini e chi degli anti-juventini; chi ci dà degli interisti e chi degli anti-interisti. Prendiamo tutto questo per ciò che è: un segnale di imparzialità.
     
    Berardi, dunque. La Juve ha da due anni un accordo verbale con il Sassuolo per acquistarlo a 25 milioni: vanta, in pratica, un diritto sul calciatore, che non a caso negli ultimi 24 mesi ha trattato come se fosse suo. L’estate scorsa è stato deciso, con il consenso di tutti (i due club e il giocatore), che rimanesse in Emilia; adesso invece si era stabilito che si trasferisse a Torino. Ufficialmente non c’è niente di scritto, perché accordi del genere non sono possibili nel rispetto delle norme federali; non sappiamo se ci sono carte private, perché queste non sono contemplate dal regolamento e, se venissero fuori, porterebbero a un provvedimento nei confronti dei firmatari. Perciò Marotta ha dichiarato, a nostro avviso ingenuamente, che Squinzi - da persona seria qual è - non avrebbe ceduto Berardi ad altri, rispettando la parola con la Juve: in pratica ha ammesso che i bianconeri vantano un diritto che, federalmente, non possono avere. E proprio Squinzi ha confermato tutto, in queste ore, sostenendo che andrà a Torino tra un anno.
     
    Attenzione, però: l’accordo sulla parola è una prassi comune nel calcio. Nella rete circola da giorni una dichiarazione del ds interista Ausilio in merito al trasferimento di Bonazzoli alla Sampdoria che in pratica ricalca quella di Marotta su Berardi: "non abbiamo un diritto di riprendercelo perché le norme non lo consentono ma ci sono accordi verbali tra i presidenti, saremo noi ad avere l’ultima parola sul futuro del ragazzo…"
     
    La verità - ormai l’hanno capita anche i muri - è che Berardi vuole andare a tutti i costi all’Inter. Perché ne è tifoso, perché avrebbe maggiore spazio. E anche perché ha già raggiunto un bell’accordo economico con il club nerazzurro, come ha dichiarato - in modo un po’ avventuroso - il suo procuratore, sostenendo di avere ricevuto una proposta dall’Inter “importantissima sia per il Sassuolo che per il giocatore". E qui c’è qualcosa che non va, perché nel caso in cui il club nerazzurro avesse parlato con il procuratore di Berardi e avesse trovato un accordo con lui, entrambi avrebbero violato a loro volta le regole (Squinzi, da parte sua, ha spiegato di non avere ricevuto nessuna offerta da Milano).
     
    Anche questo, sia chiaro, accade regolarmente nel calcio. E’ prassi che una società discuta con un calciatore sotto contratto per avere la sua disponibilità al trasferimento prima di approfondire la trattativa con il club a cui appartiene. Ma ufficialmente non si può fare: i contatti sono consentiti solo nei sei mesi precedenti la scadenza del contratto. Insomma, se l’Inter vuole parlare con Berardi, e Berardi con l’Inter, si può fare solo all’inizio del 2019, visto che a giugno di quell'anno scadrà il contratto che lega il giocatore al Sassuolo. In tutto questo bailamme: è chiaro che Berardi può rifiutarsi di andare alla Juve, anche se il Sassuolo ce lo vuole mandare, così come è chiaro che la società emiliana può decidere di non cederlo all’Inter, avendolo legato ancora per tre stagioni. 
     
    Se si vogliono analizzare a fondo le carte, insomma, in questa storia sono tutti fuorilegge: la Juve, l’Inter e anche il procuratore di Berardi.
     

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