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  • Sculli e Sorrentino:| La strana partita

    Sculli e Sorrentino:| La strana partita

    Sedotti dal mercato. Alla fine sono rimasti al loro posto. Due storie d'estate ricche di colpi di scena sembrano accomunare nello stesso destino Stefano Sorrentino a Beppe Sculli. Genoa-Chievo sarà partita strana per il portiere gialloblù, vicinissimo quest'anno a vestire proprio la maglia del Grifone. Ma anche per l'esterno d'attacco. Ex della gara, tra l'altro, ma anche interista mancato. Incredibile, ma vero. Le schizofrenie del calciomercato regalano anche storie del genere. Ricordate la telenovela Sorrentino? Durata lo spazio di un mese, ha finito per logorare un po' tutti.

    TELENOVELA INFINITA. Il portiere questa estate ha lasciato virtualmente il Chievo tre volte: sembrava fatta con Sampdoria, Juventus e naturalmente Genoa. E invece è successo l'imprevedibile. "Ma di questa storia- ha avuto modo di spiegare Sorrentino in questi giorni- non voglio più parlare. Il Genoa si è tirato indietro all'ultimo istante. E non so se mi volevano veramente. La mia società, del resto, mi ha ritenuto sempre un elemento importante, e non voleva certo svendermi. Io sono felice di essere rimasto al Chievo, e sono convinto che qui potrò giocarmi la possibilità di conquistarmi qualcosa di importante. Magari la Nazionale". Domenica a Marassi Stefano sfiderà da avversario quella squadra che poteva regalargli sogni da Champions è una maglia pesante da indossare. Il suo dirimpettaio sarà, invece, Eduardo, titolare della nazionale portoghese. Probabilmente Sorrentino cercherà di dimostrare una volta di più il suo valore. Per il Chievo, per se stesso, per Prandelli. E anche per pizzicare il Genoa.
     

    BEPPE E L'INTUITO DI DELNERI. E Beppe Sculli? Aveva salutato Marassi tra le lacrime. Aveva detto addio al Genoa e ai genoani. Tutti avevano applaudito, tutti avevano capito. Quando l'Inter chiama, non si può rifiutare l'invito. Il club nerazzurro, però, proprio sul più bello si è tirato indietro. Un po' come è successo per Sorrentino con il Genoa. Quasi fatta, fatta, anzi non si fa più. Sculli ha riavvolto il nastro, impacchettato i sogni, e si è legato al Genoa sino al 2015. Magari all'Inter ci andrà tra qualche tempo. Domenica, però, sarà quasi di sicuro in campo contro il Chievo dal primo minuto. Il suo messaggio d'amore rivolto al popolo rossoblù è stato molto simile a quello rivolto da Sorrentino al Chievo. Sedotti e abbandonati. Ma non certo disperati. Stefano e Beppe sono arrivati alla piena maturazione professionale.

    Sculli, proprio al Chievo ha iniziato a muovere passi importanti della sua carriera da esterno d'attacco. Certo, a Verona l'attaccante calabrese era arrivato ancora nella fase acerba della sua maturazione. Gigi Delneri non gli aveva dato molto spazio. Tanto che nella finestra di mercato estiva il ragazzo era stato ad un passo dal passare al Perugia. Valigia in mano, compagni da salutare. Poi stop. E Delneri ha avuto l'intuizione giusta. Trasformare il ragazzo forgiato dalla scuola Juve in esterno d'attacco. "Beppe deve partire da lontano e inserirsi" aveva raccomandato Gigi. A San Siro contro il Milan, Sculli aveva incantato tutti giocando una partita di ritmo, qualità e coraggio. Quel giorno gli riuscì anche di infilare un pallone pesante in porta. Una specie di segnale all'Italia del calcio. C'è voluto del tempo. I passaggi a Brescia, Messina e Genoa. Sculli come Sorrentino. Grandi, non ancora grandissimi. Perché il meglio deve ancora venire 


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