Calciomercato.com

  • Se anche Muntari segna per il Milan, questo non è l'anno dell'Inter...

    Se anche Muntari segna per il Milan, questo non è l'anno dell'Inter...

     

    di Xavier Jacobelli, editorialista di quotidiano.net

     

     
    Non sappiamo se molti tifosi dell’Inter desiderassero essere essere al posto di Nocerino quando, per festeggiare Muntari al primo gol in rossonero a Cesena, l’italiano ha tirato due calci al ghanese e poi ha amabilmente cercato di strozzarlo. Sappiamo che, se Muntari lascia l’Inter dopo due anni senza traccia, passa al Milan e alla prima gara ufficiale con la nuova maglia va pure a segno, questo non è proprio l’anno dell’Inter.  Anche se tutti noi facciamo il tifo per Filippo, il bimbo di 9 anni che giovedì sera, a San Siro, ha inalberato il cartello dell’anno: “Potete vincere? Altrimenti  a scuola mi prendono in giro”.
    Filippo e Mourinho
    Ieri, Filippo è stato ospite della Pinetina, dove gli hanno regalato la maglia di Zanetti. Lui ha assicurato: piuttosto che cambiare squadra, cambio scuola. Il problema è che bisognerebbe cambiare la dirigenza dell’Inter: quella che dopo il trionfo di Madrid, anno di grazia 2010, doveva congedare i veterani e, invece, li ha tenuti tutti, salvo cacciare Oriali e affidare tutto il potere a Branca, tenere Sneijder e vendere Eto’o (27 gol nelle 52 gare ufficiali della sua seconda e ultima stagione milanese), cambiare quattro allenatori cercando il clone di Mourinho e non trovandone manco il surrogato. Gli errori si pagano: se l’Inter non scavalca l’ostacolo Marsiglia, salta Ranieri e il caos è completo.
    Adesso, Josè lo rivogliono tutti: gli interisti, i tifosi del Birmingham che sfottono quelli del Chelsea (complimenti infiniti di Abramovich, convinto che con il denaro si compri tutto, ma non la dignità di Ancelotti, cacciato per far posto al portoghese con i risultati che ora sono sotto gli occhi di tutti).
    Allegri e Berlusconi
    Anche a Cesena è rimbombato il nome di Mourinho: l’hanno ironicamente invocato i tifosi del Milan, ora tutti euforici e tutti con Allegri. Eppure, sino a sabato 11 febbraio, anche fra i propri sostenitori il tecnico veniva considerato il principale responsabile della Grande Crisi: 3 sconfitte in 5 partite, nervi a fiori di pelle, caso Ibrahimovic, dissapori con Berlusconi, prefiche scatenate con i de profundis sul fallimento anticipato din un’interta stagione. Ma provate voi a giocare senza 11 o addirittura 13 indisponibili e poi nei riparliamo.
    A mano a mano che il Milan ha recuperato giocatori, la musica è cambiata e in campionato, è cambiata anche senza Ibrahimovic, il quale rimane comunque insostituibile. Udinese, Arsenal, Cesena sono state le tappe del ribaltone, con Robinho che non è più un mangiagol, Emanuelson che non è più un soggetto misterioso, Abbiati  che è tornato ai livelli massimi, Boateng che trasmette alla squadra la sua spaventosa forza fisica, la difesa che non è più un groviera.
    A San Siro deciderà Pirlo
    Sorpasso Juve e controsorpasso Milan hanno scandito l’ultimo week end prima dello scontro diretto. Sabato 24 febbraio a San Siro ne vedremo delle belle: non sarà la Partita Scudetto, ma sarà una partita che inciderà molto sulla corsa allo scudetto, anche perché Conte deve recuperare la gara con il Bologna.
    Se il Milan si augura di riavere in extremis Ibrahimovic (ma lo sconto di una giornata per lo svedese sarebbe un’ingiustizia: il  regolamento o si applica o non si applica, vero Galliani?), la Juve ha una certezza.
    C’è un uomo che può decidere la sfida:è  Andrea Pirlo, 32 anni, campione di classe mondiale. Se la Juve non avesse creduto in lui, ingaggiandolo a parametro zero, oggi la Juve non sarebbe dov’è.  L’ex rossonero ha portato in dote ai bianconeri la visione di gioco, il talento, la maestria di un vero uomo squadra. Nei dieci anni milanisti, Pirlo è stato fondamentale per ciò che ha vinto assieme ai compagni e per il modo in cui l’ha vinto (401 partite ufficiali nelle quali ha segnato 41 gol e ha vinto 2 Champions League, una Coppa del mondo per club, 2 scudetti, 2 Supercoppe europee, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana).
    Se si pensa che, nel 2001, l’Inter l’aveva ceduto al Milan per  avere in cambio anche Guglielminpietro, si capisce perché Moratti non sia ancora stato perdonato dai suoi tifosi i quali non dimenticano nemmeno Seedorf e ora sono terrorizzati da Muntari. Pirlo ha già battuto il Milan a San Siro:  è accaduto in Coppa Italia. Può capitare di nuovo in campionato. Il bello deve ancora venire.

    Altre Notizie