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  • Per la giustizia sportiva insultare Platini è più grave che insultare Balotelli, i caduti dell'Heysel e Napoli

    Per la giustizia sportiva insultare Platini è più grave che insultare Balotelli, i caduti dell'Heysel e Napoli

    E' proprio vero: non si finisce mai di imparare. Poi dicono che la causa della fuga in massa dei tifosi dagli stadi sia tutta delle tv. Macchè. E' anche delle tv, sicuro, nonchè degli orrendi e fatiscenti stadi che infestano la penisola, tanto c'è sempre Is Arenas a fare da capro espiatorio e chissenefrega dei tifosi del Cagliari. 

    Ma la colpa dell'inarrestabile disaffezione degli appassionati risiede anche nelle croniche inefficienze del sistema, nell'incredibile giustizia (giustizia?) sportiva che ci ritroviamo.

    L'ennesima dimostrazione ce l'ha data l'ultimo giro di sanzioni comminate in serie A, sezione multe. Come ammonisce George Orwell nella Fattoria degli Animali, tutti sono uguali, ma i maiali sono più uguali degli altri.

    E così, lo striscione offensivo esposto dai tifosi laziali contro Platini, è costato 10 mila euro di multa alla Lazio; 30 mila, invece, sono gli euro che deve pagare il Genoa per cori razzisti, raggio laser, lancio di monetine ad arbitri e portiere avversario, insulti agli arbitri; 4 mila gli euro a carico della Juve per il coro contro Balotelli. Curiosamente, dal fronte Juventus Stadium, non sono stati puniti né il coro "Non ci sono negri italiani", né le invocazioni all'Etna e al Vesuvio perchè eruttino su Catania e su Napoli. Evidentemente, gli addetti al servizio erano distratti.

    Ergo, secondo il giudice dell'organizzazione di Abete, insultare Platini è due volte e mezzo più grave che esporre al pubblico ludibrio Balotelli. Per non parlare di tutte le volte in cui, ai quattro angoli del Belpaese, branchi di umanoidi offendono la memoria dei 39 morti dell'Heysel che, a quasi 28 anni dalla tragedia, non hanno ancora il diritto di riposare in pace. 

    Dall'inizio della stagione, sono state ventiquattro le sanzioni per razzismo comminate dal giudice sportivo. Sempre troppo poche, sempre troppo blande, perdurando l'attesa che un giorno o l'altro una partita venga interrotta per manifesta, insopportabile inciviltà.

    Sino a quando il Sistema non capirà che dal vicolo cieco in cui si è infilato non si esce se non stangando TUTTI, sottolineiamo TUTTI coloro che in qualunque stadio si macchiano di questi atti di barbarie, ci ritroveremo a commentare questo grottesco tariffario che semina figli e figliastri.

    Naturalmente, è auspicabile che, un giorno o l'altro, qualcuno nella catena di comando delle autorità preposte all'ordine pubblico negli stadi ci spieghi come mai, nonostante biglietti nominativi, tessere del tifoso, tornelli eccetera eccetera sia impossibile identificare i barbari ed espellerli dagli stadi italiani. All'estero ci riescono, da noi no. 

    Perchè poi, quando gli stessi barbari esportano in Europa le loro nefandezze, l'Uefa va giù pesante. Lo sa bene la Lazio, già diffidata e testé condannata anche in secondo grado a giocare a porte chiuse le prossime due partite interne di Europa League.

    Ha ragione Lotito: "Quello che certi tifosi non capiscono è che questi sonon danni irreparabili. Ormai abbiamo distrutto la nostra immagine. Il fatto è che certi atti non dovrebbero essere compiuti perchè chi giudica non s'interessa d'interpretare i fatti, guarda solo al fatto compiuto".

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

     

     



     

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