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  • Serie B: piccoli Mascara crescono

    Serie B: piccoli Mascara crescono

    Succede in una calda serata di fine estate inizio campionato di vedere dei goal e fin qui tutto normale. Poi se i goal sono anche meravigliosi, balisticamente incredibili, da strabuzzare gli occhi, la cosa diventa ancor più interessante e lo spettacolo godibile a livelli estremi. E così è successo in una partita d’inizio stagione di cadetteria, la Serie B per intenderci, una partita che vedeva due delle favorite alla promozione diretta confrontarsi in un duello all’ultimo goal. Stiamo parlando di Livorno-Sassuolo, amaranto contro neroverdi, Toscana contro Emilia-Romagna. Ma anche qui c’è stato un pezzo di Sicilia indiretta che si è messo in evidenza, un giocatore, il giocatore che ha illuminato la serata. Si perché il goal da strabuzzare gli occhi, il capolavoro balistico lo ha realizzato proprio quell’Andrea Catellani da Reggio Emilia ma di proprietà del Catania che è stato fino all’ultimo in procinto di rimanere in rosazzurro ma che poi, come ogni anno ormai puntualmente succede, ha lasciato l’isola o meglio la sua parte orientale portando però con se ben impresse nella mente e nei piedi le giocate di un suo padrino (potremmo considerarlo così), il Capitano dei rossazzurri Beppe Mascara. Sì, perché alzi la mano chi vedendo il goal del ragazzo in maglia bianca all’Armando Picchi non ha avuto qualche difficoltà a distinguerne l’identità confondendolo con il più esperto folletto di Caltagirone.


     

    Questo è Andrea Catellani di cui la nostra Redazione si fregia da due anni di seguirne il talento (iniziammo quando nessuno aveva idea di chi fosse questo ragazzo dall’accento emiliano che giocava con i canarini del Modena) quasi come fossimo dei veri talent scout riconoscendo in lui classe cristallina utile alla causa rossazzurra. E da qui l’annoso problema del calcio italiano: perché comprare talenti dall’estero e non puntare su quelli di casa nostra? Per di più adesso che mister Giampaolo ha capito, diremmo quasi finalmente, che i giocatori che ha a disposizione fanno fatica ad interpretare il 4-4-2 perché hanno caratteristiche completamente diverse (gli esterni puri di centrocampo al momento in rosa sono solo due Llama per altro infortunato e Pesce che si dovrebbe adattare a destra come ha fatto per 6 mesi ad Ascoli la passata stagione) virando verso il più affine 4-3-1-2 dove Catellani sarebbe stato in grado di giocare mezza punta o seconda punta, senza considerare che in un eventuale 4-3-3 a partita in corso, lui è un esterno d’attacco puro e sarebbe stato utile come lo è stato a Sassuolo nella prima gara. Tra l’altro nella stessa gara prima ancora di mettere in rete quel tiro dai 35 metri sotto l’incrocio avversario dopo un doppio palleggio al volo, aveva servito un assist al bacio al compagno Masucci uscendo in bello stile da una doppia marcatura con un dribbling ubriacante.

     

    Chissà dunque quando e se avremo mai il piacere di vedere questo talento in rossazzurro, per adesso dobbiamo accontentarci di vederlo giocare da altre parti tenendoci stretti al contrario i talenti argentini Gomez e Barrientos e sperando che possano almeno superare le prodezze di Catellani altrimenti che senso avrebbe avuto tutto ciò? Catellani e Pasquato in B, Balotelli e Rossi all'estero, parlano di cambiamento di mentalità ma l'inversione non la vediamo affatto.


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