Siamo tutti con Constant, ma Gervasoni dov'era? Doveva sospendere il match. Abete e Nicchi, sveglia! I razzisti ridono
Ricominciamo male e finirà peggio, se la Federcalcio e gli arbitri non si decidono ad applicare la linea dura contro i razzisti. Questi non vanno mai in vacanza, come dimostra l'episodio di assoluta inciviltà di cui è rimasto vittima ieri sera a Reggio Emilia, Kevin Constant, 26 anni, difensore del Milan e della nazionale guineana.
Esasperato dagli ululati e dagli insulti, Constant ha lasciato il campo, allo stesso modo di Boateng il 3 gennaio scorso, a Busto Arsizio, durante l'amichevole con la Pro Patria che, assieme a Muntari, Niang ed Emanuelson, vide il ghanese diventare bergaglio degli incivili annidati sugli spalti. Per quei cori, sei sostenitori della Pro Patria sono stati condannati a pene variabili da 40 giorni a 2 mesi di carcere.
L'avevamo detto allora e lo ripetiamo adesso, esprimendo la massima solidarietà a Constant e all'intero Milan: sospendere le partite in caso di insulti razzisti è il minimo che si debba fare oltre ad applicare le dure sanzioni varate dall'Uefa non più tardi di due mesi fa. Gli inviti via altoparlante non servono a nulla e fanno sghignazzare i gentiluomini sugli spalti ai quali le multe comminate ai club manco fanno il solletico. Mica le pagano loro.
Gervasoni a Reggio Emilia doveva dire basta. Adesso ci verranno a dire che non toccava a lui, che spetta al funzionario di pubblica sicurezza decidere lo stop della gara e bla bla bla. Ma, vivaddio, per una volta, una volta sola nella vita, si può trovare ilm coraggiondi dire basta con questo ripugnante spettacolo che va in scena persino durante le amichevoli di luglio?
Le chiacchiere stanno a zero. Ad Abete, Nicchi, Braschi e sodali bisogna forse ricordare ciò che è entrato in vigore il 1° giugno scorso? O non lo sanno? Lo sanno che il 24 maggio a Londra, l'Esecutivo Uefa ha varato le nuove norme antirazzismo, scattate otto giorni più tardi? Con l'aiuto di sporteconomy.it, che ha efficamente riassunto la nuova normativa, glielo scriviamo in neretto, così i capi di Figc e arbitri leggono meglio e se le studiano a memoria: