Calciomercato.com

  • Sienamania: fine di un sogno

    Sienamania: fine di un sogno

    Per mesi la speranza era tornata viva, dopo le sei sconfitte consecutive che tra dicembre e gennaio avevano gettato nello sconforto tutto l’ambiente. Adesso però, dopo la seconda prestazione ai limiti della decenza nel giro di sette giorni, la Robur è costretta ad abdicare e a tornare in serie B, con prospettive decisamente diverse rispetto all’ultima volta che affrontò la cadetteria.

    Prima di pensare a come affrontare l’Avellino e le altre compagini prossime avversarie, restano altre tre partire, che se affrontate con lo spirito di Roma e Catania possono solo peggiorare ulteriormente la situazione, rendendola quasi insostenibile. Manca infatti solo la matematica, e per quella forse ci sarà da attendere solo un paio di giorni. Già mercoledì sera infatti, in caso di sconfitta nel derby contro la Fiorentina e di contemporanea vittoria del Genoa a Torino contro i granata di Ventura, anche la certezza numerica volterà le spalle a Vergassola e compagni. In questo caso sarebbero i granata ad essere quart’ultimi con sei punti di vantaggio sulla Robur, ma con lo scontro diretto a favore. Se non si verificassero questi risultati, niente paura. L’accanimento terapeutico per una squadra che dopo l’ingiusta sconfitta contro il Chievo ha colpevolmente mollato, finirà al massimo domenica al San Paolo contro il Napoli, nella domenica in cui il Genoa affronterà a Marassi l’Inter ed il Torino giocherà a Verona con il Chievo. Peccato perché sarebbe stato comunque importante tentare di non mollare, di vendere cara la pelle, per far capire come l’ingiusta penalizzazione fosse la sola causa della dipartita verso la B. Invece adesso restano da affrontare gara quasi impossibili sulla carta con il morale a pezzi e una condizione psicofisico inimmaginabile fino a poche settimane fa.

    A Pescara arrivò l’ultimo guizzo della stagione. In quel momento sembrava davvero che questa squadra potesse lottare fino al 90’ di Siena-Milan. Così non sarà, la bandiera bianca verrà sventolata molto prima, a meno di a questo punto clamorosi ed improbabili colpi di coda.  Fino a pochi giorni fa era lecito e logico studiare il calendario, spulciare le motivazioni di avversari e concorrenti diretti. Ora non resta che pensare a ritrovare la dignità, visto che una partita come quella con la Fiorentina, non merita la figura fatta ieri al Massimino.

    Altre Notizie