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  • Sienamania:| Una domenica nera

    Sienamania:| Una domenica nera

    La sconfitta contro la Roma di domenica rischia di essere ricordata a lungo nella mente dei tifosi bianconeri. Una delusione notevole, maturata nel finale, a causa di due gol evitabili. Un ko amaro, contro una squadra ancora priva di un'identità e di sicuro non in giornata di grazia. Se al secondo stop casalingo stagionale si aggiunge anche la rabbia, quanto mai giustificata, nel vedere un ingrato ex esultare con tanto di boccacce e i soliti problemi di gestione dei tifosi avversari nei settori (in teoria) a loro non dedicati, ecco che la domenica bianconera si tinge di nero e basta.

    Peccato, perché il primo tempo aveva messo in luce un Siena tonico, magari non concentrato come in altre occasioni, ma determinato a fare lo sgambetto alla Roma, che al 'Franchi' spesso era caduta rovinosamente. Il gol di Neto aveva illuso tutti che sarebbe potuta essere una giornata di gloria, stile San Siro. Nel secondo tempo invece più che una maggiore tonicità di Totti e compagni si è vista una Robur timida, intimorita, spaventata e fin troppo rinunciataria, quasi pensasse solo a mantenere in vita lo striminzito vantaggio fino allo scadere.

    Il pareggio giallorossi, frutto indubbiamente di una bella combinazione, è però un gol non solo evitabile, ma del tutto inconcepibile per una squadra che proprio sulla tenuta difensiva sta faticosamente tentando di improntare il suo campionato. Paradossalmente però in quel momento è aumentata la possibilità di vincere, visto che la Roma sembrava essere ancora più aperta a metà campo e il Siena avrebbe dovuto capire che la strenua difesa di Fort Apache non avrebbe portato a niente. Invece ai bianconeri è mancata del tutto la fase offensiva, come ha sottolineato Zeman in sala stampa.

    Difficile dare torto al boemo per quanto visto in campo. Il rammarico enorme però resta perché contro una squadra come quella sarebbe bastata un po' di cattiveria in più per fare male davvero. In molti a fine partita se la sono presa con chi è subentrato. Indubbiamente sia Reginaldo (entrato al posto in un Rosina che continua a non brillare) che D'Agostino, avrebbero potuto e dovuto fare molto meglio. Il contesto nel quale sono entrati non era però dei più semplici, visto che tutta la squadra pareva immersa in un limbo inspiegabile.

    Discorso diverso per Larrondo, in campo una manciata di minuti, giusto il tempo per far capire che finalmente la squalifica è finita. Domenica arriverà un Catania arrabbiato e reduce da due ko consecutivi. Motivo in più non per non lasciare nulla di intentato e coinvolgere anche gli etnei nella lotta per non retrocedere. Del resto, seppur quella di Maran sia formazione di valore, la classifica direbbe che il Siena, sul campo, avrebbe solo due punti in meno di Bergessio e compagni.

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