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  • Sneijder, un silenzio chiamato Premier

    Sneijder, un silenzio chiamato Premier

    • Luca Talotta
    Wesley Sneijder tentenna, l'Inter s'infastidisce. L'olandese, ormai ai margini del progetto sportivo dei nerazzurri, vuole andare via. Fin qui nulla di nuovo, ma il suo tentennare nel dare una risposta affermativa alla proposta del Galatasaray deve far riflettere.
     
    Lui si gode il momento di relax a casa, i suoi compagni di squadra al freddo a battere il Bologna ai supplementari. Non va ad Istanbul ("Davvero qualcuno ha detto che oggi sarei stato in Turchia?") ma sente la pressione del momento. A parole sue, ha tempo di decidere fino al 31 gennaio ("Non ho fretta e non voglio mettermi fretta") e non vuole che nessuno, dopo aver portato l'Inter in cima al mondo, decida per lui.
     
    Il rapporto con Moratti è logoro da tempo ("Abbiamo fatto la storia del calcio, non voglio sentire che mi mettono pressione..."), ma le offerte mancano. Wes dice che non è una questione di soldi, ma di questi tempi sembra difficile pensare ciò. In tutto questo i tweet di Yolanthe, che ha spesso manifestato il malcontento anche di suo marito. Dal Galatasaray smaniano dalla voglia di annunciare il colpo che per loro è del secolo, lui latita.
     
    A 28 anni, Sneijder vuole sparare ancora delle cartucce in campionati importanti: è vero che con il Galatasaray giocherebbe la Champions League, ma la Premier è tutt'altro. Il Liverpool si è fatto avanti da tempo ed è un’opzione, il Wolfsburg lo corteggia, l'Anzhi preme. Ma lui chiede il top: Manchester, Chelsea, Bayern. La prima scelta resta la Premier. In Turchia lo vogliono, ma lui chiede tempo.

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