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  • Spalletti vuole Rafinha e Rafinha vuole l'Inter, adesso la palla passa ad Ausilio

    Spalletti vuole Rafinha e Rafinha vuole l'Inter, adesso la palla passa ad Ausilio

    • Pasquale Guarro
    É con il suo ingresso in squadra in pianta stabile che l’Inter, impacciata nel fraseggio, ha cambiato faccia trovando nuovi sbocchi e peculiarità di cui aveva assolutamente bisogno. Rafinha ha risollevato l’Inter dalle sabbie mobili in cui la squadra di Spalletti stava per infilarsi, ma anche il club nerazzurro ha rimesso in piedi il brasiliano dopo un periodo di inattività di quasi un anno. L’uno la medicina dell’altro: la prudenza dell’Inter nella gestione fisica del ragazzo e la risposta riconoscente di un calciatore che sembra perfettamente integrato nell’universo nerazzurro. Prova ne sia l’esultanza al Dacia Arena sotto lo spicchio riservato alla tifoseria ospite, cui Rafinha ha rivolto tutta la propria passione dopo il gol sicurezza contro l’Udinese. 

    IL SARTO DI SPALLETTI -  Le pagelle parlano chiaro: Rafinha colleziona voti di prestigio su ogni campo. Gioco semplice ma mai banale. Elastico perfetto a unire i reparti, ma all’occorrenza anche pericoloso incursore. Per la sua grande capacità di trovare spazio tra le linee, il brasiliano è diventato l’incubo dei centrocampisti avversari: oggi ne ha fatto le spese Behrami, la scorsa settimana era toccato a Pjanic. Difficilmente Rafinha sbaglia approccio alla gara, caratteristica fondamentale per l’Inter che invece ha spesso sofferto il carattere lunatico dei propri calciatori. Anzi, l’innesto del classe ’93 ha migliorato anche le prestazioni dei centrocampisti alle sue spalle. Non è un caso se Brozovic e Gagliardini (adesso infortunato) hanno visto crescere il proprio contributo con l’inserimento di Rafinha tra i titolari, che evidentemente li solleva o almeno li alleggerisce da quelli che sono i compiti di costruzione della manovra. Insomma, il sarto di Spalletti è Rafinha e gli altri possono concentrarsi su ciò che gli riesce meglio. 

    PALLA A PIERO AUSILIO - Ecco perché l’intenzione dell’Inter è quella di riscattare il brasiliano, anche se l’ultima parola spetta al Barcellona, che a gennaio aveva fissato il prezzo: 40 milioni di euro. Ma intanto Rafinha non perde tempo per esprimere la propria volontà e lo fa ai microfoni del canale tematico della società nerazzurra: «Rimanere? Non dipende da me, ma voglio farlo. Nella mia testa c'è l’Inter». A questo punto la palla passa inevitabilmente a Piero Ausilio, che a fine campionato si ingegnerà per trovare una soluzione che possa rendere felice sia il calciatore brasiliano che Spalletti, che l’anno prossimo vorrebbe ripartire dalle certezze acquisite nel corso di questa stagione. I 40 milioni di euro sembrano un prezzo proibitivo, l’Inter chiederà uno sconto, ma soprattutto cercherà di capire se il Barcellona sarà disposto a lasciare un ulteriore anno Rafinha in prestito a Milano, questa volta inserendo un obbligo di riscatto invece del diritto. 
     

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