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    Spalmania: chi ha paura del buio?

    Spalmania: chi ha paura del buio?

    • Andrea Robertazzi
    Chi ha paura del buio?’ cantava lo Zecchino d’Oro, e non c’è canzone più adatta per descrivere il momento di una Spal che appare impaurita proprio come un bambino. La sconfitta contro la Fiorentina ha minato alla radice le convinzioni, troppo fragili, di un gruppo che nelle prime giornate aveva dato l’impressione di poter fare il salto di qualità. Anche nella partita di ieri contro il Sassuolo, davanti ad un Paolo Mazza da incorniciare, gli uomini di Semplici si sono sgonfiati alla prima difficoltà e non hanno avuto la forza di accendere la luce per ritrovare la consueta confidenza con il gioco. Dopo un primo tempo di sofferenza e la rete dello svantaggio, infatti, i biancazzurri hanno mostrato lo stesso atteggiamento remissivo e sottomesso che si era visto a Firenze, dimostrando come, dal punto di vista psicologico, non riescano a vincere le difficoltà di un campionato che sta prendendo una piega inattesa fino a poche settimane fa.

    Ora non ci sarà nemmeno il calendario ad aiutare Antenucci e compagni, che scenderanno in campo lunedì sera a Marassi contro la temibilissima Sampdoria di Gianpaolo e ospiteranno l’Inter appena sei giorni dopo. Semplici dovrà quindi essere bravo a riportare alla luce un gioco e una sicurezza che sembrano ormai smarriti. Sarà importante per il tecnico calcare la mano sul fatto che, nonostante due sconfitte maturate in questo modo, la classifica resta ottima e con essa anche le possibilità di vivere un campionato di alto livello. È fondamentale, però, maturare dal punto di vista della reazione, che è mancata sia contro la Fiorentina, che contro il Sassuolo. Passaggio inevitabile ed inderogabile per crescere come collettivo sarà quello di mostrare carattere e forza in un momento di grande difficoltà come quello attuale. 

    Accendere la luce per scacciare le ombre della retrocessione, che al momento sono quanto mai lontane, e per ritrovare la fiducia. Perché questa Spal ha dimostrato di valere molto più di quanto messo in campo nelle ultime due partite; lo ha dimostrato coi fatti, con la coesione, con i risultati. E se una settimana fa non era tempo per gli allarmismi, ora la sirena si è accesa. Non perché sono mancati i punti, ma perché le sconfitte sono maturate in modo inquietante. Troppo per non essere prese sul serio. Il momento è già decisivo e Semplici dovrà caricarsi sulle spalle un gruppo impaurito ma dalle potenzialità importanti, e ricordargli, come disse un vecchio saggio, che “la felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce...”.

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