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  • Super-digiuno Chievo:|Solo due volte durò di più

    Super-digiuno Chievo:|Solo due volte durò di più

    Prima lo sperpero con Milan e, soprattutto, Udinese; poi le cautele adoperate con Atalanta e Cagliari; infine i disagi atmosferici e la melma del primo maggio, al Bentegodi, contro la Roma: il totale fa 519 minuti (inclusi i tempi di recupero) senza gol per il Chievo di Mimmo Di Carlo. Una dieta aperta dopo il gol di Paloschi al Catania, alla 31esima giornata di Serie A, che pare non avere più fine. E che non ha precedenti col tecnico ciociaro alla guida dei gialloblù.  Anzi, non ha quasi precedenti nell'intera storia del club della Diga nella massima serie. Spulciando gli archivi, infatti, tra almanacchi e vecchi tabellini, si scopre che soltanto due volte, dopo il debutto nel calcio delle grandi (torneo 2001-'02), i gialloblù hanno patito una pausa più lunga.  Il primato assoluto chiama in causa Mario Beretta, campionato 2004-'05, quello recuperato nel drammatico finale dal subentrato D'Angelo.  Tra il gol al Messina timbrato da Tiribocchi (23esima giornata) e quello al Brescia segnato da D'Anna su rigore (29esima) trascorsero infatti ben 618'. Includendo sempre anche i tempi di recupero.  Un bel passaggio a vuoto. Anche perché le due vittorie sui siciliani e sulle rondinelle furono inframmezzate da cinque sconfitte di fila (3-0 a Lecce, 0-1 in casa con la Lazio, 1-0 a Reggio Calabria, 1-0 a Genova con la Samp e 1-0 in casa con la Juve) tutte messe in archivio senza timbrare neppure un gol. IACHINI & MIMMO. Al secondo posto della graduatoria i 559' del torneo 2008-'09, con la squadra affidata prima a Iachini e poi proprio a Di Carlo.  La squadra gialloblù, reduce dalla vittoria del campionato di Serie B, andò in rete con Pellissier all'11 di Chievo-Lazio, poi terminata 2-1 per i biancazzurri, per ritrovare poi la rete solo a 3' dallo scadere di Udinese-Chievo, risolta pro Chievo da un autogol di Felipe.  In mezzo il 3-0 a Palermo che segnó l'esonero di Iachini seguito dal 2-0 in casa con la Juve, dall'1-0 a Milano col Milan e dallo 0-2 al Bentegodi col Siena. Periodo nerissimo, appunto, fino alla svolta del Friuli, che inauguró di fatto un altro campionato. Va detto che in entrambe le situazioni la classifica era assai meno confortante di quella attuale. Il Chievo di Beretta, anche in seguito a quel filotto nero, precipitò alle soglie della zona a rischio; quello di Iachini, poi ereditato da Di Carlo, sfiorò addirittura il fondo. Di fatto, prima di sbancare Udine, pareva destinato a una inevitabile retrocessione, frutto di un avvio davvero deficitario. E siamo ai giorni nostri: il Chievo è salvo, adesso lo garantisce pure la matematica. Paradossale che il lungo digiuno sia iniziato in un periodo di grande salute, fisica e mentale. In teoria da domenica, avversario il Palermo, rivale con la testa altrettanto sgombra, i gialloblù potrebbero riprendere confidenza con la porta avversaria. Se però dovessero impiegare più di 40' per segnare la dieta diventerebbe la seconda più lunga della storia del club in A. Se addirittura al 90' il Chievo dovesse ritrovarsi ancora a secco di gol supererebbe in tromba i 600', avvicinandosi (o toccando, in caso di recuperi prolungati) il primato (negativo) assoluto.  SOTTO I 500'. Tornando ai dettagli storici, tutti gli altri periodi di digiuno restano sotto i 500': dall'altro intervallo del 2004-'05, sempre con Beretta in panchina, segnato in avvio dal gol che permise ai gialloblù di espugnare l'Olimpico (gol di Brighi, Lazio a fondo) e chiuso da Tiribocchi (1-0 all'Atalanta); alla prima, significativa pausa registrata in questa stagione (apre Moscardelli silurando il Genoa in casa, chiude lo stesso Moscardelli col gol della bandiera a Siena). L'ERA DELNERI. Poi i 455' del 2003-'04 con Delneri, i 419' del 2002-'03, sempre con l'allenatore di Aquileia, i 417' e i 354' del 2010-'11 (prima all'andata e poi al ritorno) sempre con Stefano Pioli al timone, oltre ai 393' del 2009-'10, panchina in mano a Di Carlo, curiosamente inaugurati e chiusi sempre da Gennaro Sardo, in gol contro Fiorentina e Juve. Decisamente più brillante, almeno sotto il profilo realizzativo, il primissimo governo Delneri: nel 2001-'02, stagione del debutto tra le big, il Chievo restò senza segnare in sole quattro gare (due ko e due pareggi), mai consecutive, con digiuni comunque mai superiori ai 160'. Altri tempi, l'entusiasmo del debutto, situazioni magari irripetibili. E una classifica, a fine anno, strepitosa.  Di Carlo riparte dalle sue certezze, squadra solida e qualche iniezione di imprevedibilità. Quota 50 è sempre lì: è ora di sbloccare l'astinenza.

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