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    Thomas, un pallino dell'Inter: ma c'è un reale problema per il dopo-Cancelo

    Thomas, un pallino dell'Inter: ma c'è un reale problema per il dopo-Cancelo

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    Il Cholo Simeone sa come si plasmano giocatori totali. E uno dei più interessanti emersi negli ultimi anni è il ghanese Thomas Partey, jolly classe '93 su cui l'Atlético Madrid conta ciecamente grazie alla grande crescita avuta nelle ultime stagioni: non a caso, in questi giorni il suo nome è emerso nella lista dell'Inter come opportunità per la fascia destra sul mercato, nel caso in cui Joao Cancelo non venisse riscattato visti i problemi economici (35 milioni da versare al Valencia) e di tempistica (entro il 31 maggio bisogna definire tutto, in un senso o nell'altro).

    IL VERO PROBLEMA - Il problema è legato a una questione tattica: Thomas è un pallino dell'area tecnica dell'Inter, Ausilio lo conosce bene, gli scout nerazzurri lo hanno sempre promosso in questi mesi. Ma il suo ruolo ideale rimane considerabile quello da centrocampista: quest'anno il ghanese è stato utilizzato per la larghissima parte della stagione (ben 37 volte) da mediano, mentre solo in 6 occasioni da laterale basso, chiaramente adattato. Thomas fa della duttilità un punto forte, ma considerarlo erede di Cancelo quando il portoghese si è affermato per mesi a Milano come terzino ideale di spinta e fonte di gioco significa essere fuori strada. In più, il prezzo resta elevato (oltre 20 milioni, ha un contratto fino al 2023) ed è più facile che l'Inter lo sondi per il centrocampo del futuro piuttosto che da terzino puro, dove se dovesse andar via Cancelo servirebbe un laterale puro. E trovarlo a quel livello sarà tutt'altro che semplice: pretendere da Thomas un rendimento pari a quello di Joao in un ruolo non propriamente suo rischierebbe di essere un equivoco enorme.

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